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Empoli, idea Simone Palermo. Pallino di Giampaolo: dagli infortuni alla rinascita a Chiavari

La possibilità di arrivare in Serie A quando meno te l’aspetti. Simone Palermo, centrocampista romano classe ’88 in forza all’Entella, ma di proprietà della Cremonese, probabilmente aveva riposto nel cassetto il sogno di approdare nella massima serie a questo punto della sua carriera. Una carriera che sembrava prossima a decollare ai tempi delle giovanile nella Roma, quando Alberto De Rossi lo schierava nella Primavera giallorossa addirittura sotto età, ma che i tanti, troppi infortuni hanno irrimediabilmente condizionato in negativo.

Problemi fisici che hanno rischiato di far “appendere gli scarpini al chiodo” al giocatore poco più che ventenne, dopo la rottura della cartilagine del ginocchio e che l’ha costretto a rimanere fermo ai box per addirittura 11 mesi, ai tempi del Rimini. Il carattere determinato di Simone e l’aiuto della stessa Roma però sono stati decisivi per far sì che quegli scarpini fossero calzati di nuovo. Ma la luce in fondo al tunnel ad ogni modo tardava ad intravedersi. Tante esperienze in giro per l’Italia tra i campi della Lega Pro, costellate dallo spettro di numerose retrocessioni (Treviso, Pistoiese, Pro Patria, Piacenza): una specie di maledizione per Palermo, che sembrava proprio non trovar pace.

La stessa Roma, che tanto l’aveva coccolato ed aiutato dopo le prime difficoltà, aveva deciso di voltargli le spalle quando i problemi fisici e non solo rischiavano di aver definitivamente offuscato quel talento intravisto solo qualche anno prima. Ma ecco la possibilità che non ti aspetti: dalla Svezia arriva la chiamata dell’Helsingborg e si palesa la possibilità di giocare assieme all’idolo di sempre: Henrik Larsson. Un’ offerta che davvero non si poteva rifiutare. “E quando pensi che sia finita, è proprio allora che ricomincia la salita”, recitava Venditti, romano e romanista proprio come Palermo. Nessun’altra citazione sembra essere più azzeccata.

In Svezia Simone si allena e convince, ma inizialmente non poté essere tesserato perché il mercato svedese era chiuso, ma appena riaprì… l’ennesimo infortunio. Il bollettino medico recitava “la rottura del quinto metatarso del piede”: addio sogni di gloria. L’Helsinborg dimostró di non esser più così convito di puntare su un giocatore infortunato e gli propose un contratto a cifre inferiori di quelle pattuite inizialmente, che il giocatore prontamente rifiutó, rifacendo le valigie per l’Italia. Sconfortato, amareggiato, disilluso: ennesima beffa di una carriera cosi breve ma così piena di delusioni. La svolta tuttavia arriva, tardi ma arriva. La stagione 2014/15 alla Cremonese sotto la guida di Giampaolo sembra influirgli nuova linfa vitale per tornare ad essere il giocatore visto ai tempi delle giovanili nella Roma.

La definitiva consacrazione sopraggiunge invece nella stagione corrente con la maglia dell’Entella. Arrivato agli sgoccioli del mercato estivo, era stato individuato come “ripiego dell’ultimo minuto” dai più maligni, non convinti in toto dall’approdo del centrocampista, che invece ha smentito davvero tutti con prestazioni sempre più convincenti in campo. Simone lotta, corre, imposta, ruba palloni. Con quella maglia biancoceleste sembra davvero un leone in mezzo al campo. 16 presenze in stagione: dopo i problemi fisici durante la preparazione estiva è diventato un elemento irrinunciabile per Aglietti.

Era arrivato a Chiavari per mettersi in gioco ed è diventato un uomo chiave della stagione finora al di sopra di ogni aspettativa per l’Entella. Inoltre, Giampaolo non l’ha mai definitivamente perso di vista, anzi: l’ha monitorato, seguito, incoraggiato, fino a chiederlo esplicitamente come rinforzo dal mercato per il suo Empoli. E chissà che, proprio ora, quando meno se lo sarebbe aspettato, per Simone Palermo si possano riaprire le porte di quella Serie A che, solamente pochi mesi fa, sembrava utopia. Forse, il cassetto dei sogni, chiuso ai tempi troppo frettolosamente, è finalmente pronto per essere riaperto.

Alberto Trovamala