“El segna semper lu”: la rinascita di Ricardo Oliveira
“El segna semper lu”. Avrebbero voluto gridarlo a pieni polmoni i tifosi milanisti alla fine di un derby, per schernire i rivali nerazzurri con il loro stesso slogan, coniato per esaltare le prodezze di Maurizio Ganz. Ci avevano creduto i tifosi rossoneri, o quantomeno sperato, che in quell’estate del 2006 fosse arrivato il degno erede di Shevchenko, quel Ricardo Oliveira che faceva impazzire le difese spagnole con la maglia del Betis, ma che nel giro di poco tempo si è rivelato un flop.
Adesso Oliveira veste la maglia del Santos, tornando alle origini dopo aver girovagato per il mondo; a 36 anni da compiere tra qualche mese, l’attaccante brasiliano sembra non aver ancora perso lo smalto dei suoi anni migliori, quando arrivò addirittura a vestire la maglia verdeoro della nazionale.
Se l’avventura milanista non è andata per il meglio, altrettanto non si può dire della sua seconda vita al Santos: tornato nel gennaio dello scorso anno, in una stagione è riuscito a vincere il Campionato Paulista e farsi eleggere miglior giocatore della competizione. Niente male per un eterno incompleto no? A coronare lo splendido momento di forma, è arrivata poi la convocazione di Dunga per le partite di qualificazione alla Copa America contro Uruguay e Paraguay.
Orgoglioso del ritorno alla nazionale, l’attaccante si è messo in mostra nel “derby alvinegro” di San Paolo tra Santos e Corinthians, andato in scena ieri sera. Oliveira ha messo a segno una doppietta nel giorno della sua 100esima presenza con il Santos e, statistiche alla mano, sembra proprio che il “Timao” susciti in lui un’incredibile energia: in 6 gare giocate contro gli acerrimi rivali del Corinthians, il capitano del Santos è andato a segno ben 5 volte, uscendo dal campo senza mai essere sconfitto. Scavando ancora più a fondo nei numeri del brasiliano, possiamo annoverarlo tra i massimi goleador che hanno fatto la storia dei derby, con 15 gol in 18 partite giocate. Un caso isolato che non riflette il suo reale valore? Può darsi, ma per il momento Oliveira si gode la ritrovata linfa vitale con il suo Santos, felice di fare urlare ai propri tifosi “el segna semper lu”.
di Andrea Zezza