“E sogno ancora la serie A…”. Piovaccari, il “Pifferaio” suona anche in Oriente: prima doppietta in Cina
“Zàijiàn Europa” Piovaccari ha scelto la Cina. Lo Zhejiang Yiteng ha deciso che saranno Federico e i suoi gol l’arma in più per tentare la salita dalla League One alla ricca Chinese Premier League: Doppietta ieri durante Zhejiang Yiteng–Shijiazhuang Ever, 3 gol nelle ultime due partite. Il “pifferaio” inizia già a suonare eda autentico giramondo non ci ha messo tanto a dire di sì. Romania, Australia, Spagna, adesso Cina: non manca quasi nulla. Eppure il desiderio più grande, dopo aver giocato la Champions e l’affascinante Liga, in teatri da sogno come il Bernabeu e il Camp Nou è… “…quello di giocare in serie A”. Ma procediamo per gradi…
Trentasei presenze, nove gol e due assist, stagione positiva a Cordoba: poi cosa è successo? “Quando è arrivata la proposta ero ancora in Spagna” – dichiara Piovaccari ai microfoni di GianlucaDiMarzio. com – “Quando mi sono accorto che non rientravo più nei piani della dirigenza ho preso la decisione di trasferirmi. Prime impressioni? Si vede che vogliono fare le cose per bene, a livello di strutture e organizzazione sono molto all’avanguardia. Però la qualità è ancora abbastanza bassa. La differenza tra la Ligue One e la Chinese Super League è abbastanza grande, lì hanno budget quasi illimitati… Pensano soprattutto a prendere attaccanti, centrocampisti di livello e qualche buon difensore, quasi tutti prime scelte. In generale, ribadisco, si vede che vogliono crescere. Non a caso hanno scelto Lippi come ct…”.
Non è la prima oltre oceano… “Sono stato in Australia due anni fa, nel Western Sydney, in A-League. Venivo dall’esperienza in Liga con l’Eibar e ci fu questa proposta stimolante, valutata con la famiglia naturalmente. Chi c’era già stato mi disse che il livello era buono e che mi sarei trovato bene e in parte è stato così, ma è sempre difficile paragonare questi campionati a una lega Europa. Ci sono stato quasi un anno poi mi sono ritrasferito in Spagna“. Quella allo Steaua l’esperienza più importante? “Aver l’opportunità di giocare davanti a 40-50 mila spettatori per una squadra che vale il Milan o la Juventus in Romania è stato sicuramentespeciale. Sono ricordato per i gol che hanno permesso dopo diversi anni allo Steaua di tornare in Champions“.
Passo indietro: chi ha fatto nascere l’amore per il calcio? “Il mio idolo in assoluto era Batistuta, ho sempre cercato di imitarlo: è il tipo di giocatore in cui ho sempre voluto rispecchiarmi. Poi mi incollavo alla tv per vedere Maradona e Ronaldo per cercare la spiegazione alla loro superiorità. Ho capito che non c’è, è un dono: ci nasci così. Peccato che Rony sia andato via proprio mentre arrivavo. Sono sempre stato tifoso dell’Inter e ho avuto anche la grande opportunità di giocare nella Primavera”
Mai pensato da ragazzo che forse il calcio non faceva per te? “No, anzi, ho sempre pensato che era la scuola che non faceva per me! (ride) Era difficile tra allenamenti, partite, trasferte e ho fatto impazziremia madre. Però alla fine mi sono diplomato eh! Penso che sia importantissimo per un ragazzo, a prescindere. Poi è arrivato il regalo di maturità, la Primavera dell’Inter: lì ho iniziato a capire che quello poteva essere il mio lavoro. All’epoca c’era Bobo Vieri, bomber vero: il più forte centravanti del mondo in quel momento. Nonostante ciò l’Inter in quegli anniera l’eterna seconda della Juventus. Ma c’erano giocatori incredibili che ero abituato avedere solo in tv e nei videogiochi e me li sono trovati a pochi passi: puoi capire no? (altra risata)”.
A Cittadella la stagione migliore in termini realizzativi: 38 presenze e 23 gol nel campionato 2010-2011. Tante offerte, la serie A ti corteggiava: la Sampdoria fu la scelta migliore? “Venivo da un anno fatto di gol e soddisfazioni e la Sampdoria puntava su di me: potevo dire di no? Tuttaviaappena arrivai capii subito che la situazione era difficile: in rosa eravamo in 33. Poi una retrocessione in serie B in una società come la Sampdorianon è mai facile da gestire a livello ambientale. Credo di essermi trovato lì nel momento peggiore dei blucerchiati. Magari ho peccato di esperienza e di errori miei. Però ammetto che mi diede fastidio non avere un’altra chance”.
Camp Nou, Santiago Bernabeu, che effetto fa? “Sono sogni che si avverano. Normale che da ragazzino la tua speranza è di diventare protagonista in quei campi e quando ci riesci capisci quanta strada hai fatto e che stai facendo qualcosa di speciale. Quando arrivò la chiamata dell’Eibar giocavo nella Sampdoria e non ci misi molto ad accettare. Quando vienidal basso non capita tutti i giorni“. Curiosità… Come mai il “pifferaio”? Ride di nuovo: “Nasce dall’anno di Cittadella. Mio figlio Andrea mentre guardavamo i cartoni, durante la sigla finale mimava spesso il pifferaio. Allora pensai di riproporlo in campo, per gioco, per salutare mio figlio che mi guardava dalla tv. Da lì rimasi il ‘Pifferaio di Gallarate‘ “.
E’ vero che hai già un futuro assicurato a fine carriera? “Già, faccio l’allenatore... Miei figli si divertono a giocare con me e mi chiedono di insegnargli le basi, di fargli fare gli esercizi e dopo mi sfidano: quello che mi vedono fare in televisione provano a farlo a casa. Poi quando sono stanchi mi invitano per qualche partita al pc o alla playstation. Naturalmente vincono sempre loro… Quando mi daranno dei nipotini gli racconterò del giorno della chiamata dell’Inter. Quei sei mesi pazzeschi, passati a contatto con gli idoli di sempre. Non ho dormito per giorni, fino a quando non ho realizzato che era tutto vero e che i sacrifici che avevo fatto mi avevano regalato un sogno ad occhi aperti. Magari gli insegnerà a credere in sé stessi, che se non ti arrendi le cose possono accadere”.
A proposito, il tuo prossimo traguardo? “I sogni e gli obiettivi ci devono sempre essere, mai sedersi nella vita, mai arrendersi. Il mio, dopo aver giocato la Champions, la Liga e la serie B è quello di poter giocare in serie A. Io continuo a sperarci e magarila chiamata arriverà…”. Intanto Federico trascina il suo ZhejiangYitenga un altro sogno, la Chinese Super League.