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“Ritiro? Quale ritiro?”. La sconfitta con i suoi Phoenix non sarà l’ultima di Drogba

L’attaccante ivoriano, che nella notte aveva dato l’addio al calcio a 40 anni dopo la sconfitta in finale dei suoi Phoenix Rising, risponde sui social ai tanti messaggi di stima che gli sono giunti da tutto il mondo. Si ritira o andrà avanti?

Avete mai visto The Woolf Of Wall Street? C’è una scena in cui Di Caprio, nelle vesti di Jordan, decide di lasciare la sua azienda per il timore di essere scoperto dall’agente FBI Patrick Denham. Beh, poi accade che ci ripensa e il discorso di addio ai suoi dipendenti si trasforma nell’ennesima scena di delirio collettivo di cui il film è costellato.

Non a caso Didier Drogba ha scelto di postare sulla propria pagina Twitter questa scena. Il tutto con un grande “Ritiro???” e una emoticon del tipo: “Chi l’ha detto? Io?”. Sì, perché l’attaccante ivoriano nella notte aveva dato l’addio al calcio: “A 40 anni è il momento di dire basta” Le sue parole. I suoi Phoenix Rising hanno appena perso la finale di USL e i tifosi piangono disperati. Non per il risultato, ma perché non rivedranno mai più il loro idolo con gli scarpini ai piedi: “Don’t Cry” Sussurra ad un ragazzo in lacrime che gli lancia la sciarpa dalla tribuna.

Sembra la fine di un mito. Di uno degli attaccanti più forti dell’età moderna. La giusta passerella per uno che in carriera ha segnato più di 300 gol – e che stava trascinato Phoenix a suon di reti nei playoff – vincendo 17 trofei e diventando uomo simbolo della sua Africa. Anche nel sociale, con la sua frenetica attività di beneficienza. Lo hanno salutato tutti, da chi lo ha sfidato in campo a chi ne ha condiviso lo spogliatoio. Compagni, avversari e tifosi. Chi lo ha ammirato dalla tv e chi lo ha commentato tante volte.

Ma fermi tutti, è ancora troppo presto: già, perché Drogba, evidentemente, di non giocare più non ne ha affatto voglia. Non ha più le treccine di un tempo, ora sulla sua testa non c’è niente. Ha le ginocchia segnate dalle tante esultanze, ma non c’è ancora il punto finale nel fantastico libro della sua carriera. Il King non vuole ancora abdicare. Per un futuro da presidente o allenatore, probabilmente, ci sarà occasione più in là: “Torna al Chelsea! Lo prega qualcuno, “Il Galatasaray ti ama!” Gli ricordano altri. Perché Drogba, alla fine, ha fatto gol nel cuore di tutti. I portieri avversari li ha sempre sorpresi. Sta facendo lo stesso anche con chi ai guantoni ha sempre preferito la tv. Sì, i tifosi. Lasciati a bocca aperta, come sempre. Ma, a questo giro, non per un gol. “Si ritira o non si ritira?” Questo è il (dolce) dilemma.

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