Dopo Mou, batte anche Guardiola: i segreti di Conte, così ha cambiato il Chelsea
Tattico, motivatore, attento ai dettagli. Vincente e Perfetto, contro il City. Conte batte Guardiola, 3-1 del Chelsea a Manchester. Incredibile segnale di forza, un messaggio alla Premier: i blues ora sono favoriti. +4 sul City, una marcia inarrestabile. Guardiola ko, dopo il Manchester United di Mourinho, dopo il Leicester di Ranieri e il Tottenham di Pochettino. L’allenatore spagnolo ha subito la terza sconfitta più pesante della sua carriera. Per Conte invece otto vittorie di fila, con 22 gol fatti e 2 subiti. Il cambiamento dopo la sconfitta contro l’Arsenal, lì l’allenatore ha fatto la rivoluzione. Di uomini (via i senatori), di modulo (passaggio al 3-4-3) e di idee e di mentalità. Il Chelsea ora gioca divertendosi, senza pressione e paura. Concentrato, sempre. L’attenzione alla tattica è fondamentale, qui si vede che Conte è italiano. Non catenaccio, ma organizzazione. In Premier fa la differenza, basta guardare Ranieri l’anno scorso. E poi gli allenamenti, fondamentali. La cura di ogni dettaglio. L’unica concessione alla squadra? La musica, sempre a palla negli spogliatoi. Perché il gruppo è importante, ora è solido e forte. Non più disgregato come l’anno scorso. La squadra è compatta, va anche a cena fuori, tutti insieme.
Un capolavoro firmato Conte, un primo posto che ora fa sognare i tifosi del Chelsea. “Antonio, Antonio”, cantano a ogni partita. Un risultato anche un po’ inaspettato, perché altre squadre in estate avevano speso di più (il City e lo United) e hanno rose più attrezzate. Il Chelsea, invece, arrivava da un decimo posto. A gennaio avrebbe bisogno di rinforzi, almeno di ricambi ai titolari. Sugli esterni, ad esempio, non ci sono alternative a Marcos Alonso e Moses. In difesa è rientrato dopo un lungo infortunio Zouma, Conte potrà contare anche su di lui. Fabregas, che oggi ha giocato dall’inizio perché Matic aveva dei problemi muscolari, è la prima alternativa a centrocampo ma forse non ha le caratteristiche ideali per il 343. È l’unico cambio rispetto di formazione contro il City, un cambio obbligato. Guardiola ha risposto con un modulo super-offensivo, un 3-2-3-1. Navas, Sane, de Bruyne e Silva alle spalle di Aguero. Primo tempo equilibrato, combattuto e giocato ad alti ritmi. Il City prova a tenere di più il possesso palla, come normale che sia. E passa solo all’ultimo minuto del primo tempo, nel recupero, grazie a uno sfortunato autogol di Cahill su cross di Jesus Navas. Il Chelsea era andato sotto di un gol anche contro il Tottenham, lì la reazione c’era stata. Stavolta però il gol è ancora più pesante, allo scadere del tempo. Conte dà la scossa nell’intervallo e il Chelsea è un’altra squadra nei secondi 45 minuti. Il cambio è giusto: fuori Pedro, dentro Willian. Prima ci pensa Diego Costa (capocannoniere con 11 gol), poi proprio il brasiliano subentrato. La dedica di entrambi, dopo il gol, è per la Chapecoense. E non può che essere così, un bel gesto. Contropiede all’italiana, così arriva anche il 3-1 di Hazard. Anche lui è stato rivitalizzato da Conte. Un altro dei segreti del primo posto. Partita chiusa.