Dall’Eccellenza alla Nazionale. Dodò: “Scappai in Italia per inseguire un sogno”
“Sono scappato da Capo Verde per inseguire un sogno. Ho fatto l'idraulico e vissuto 5 anni da clandestino a Napoli, ma dopo 10 anni di sacrifici sono arrivato in Nazionale”. L'essenza del calcio è tutta qui. Nei sogni di un ragazzo che, partito dal nulla, ci ha messo tutto se stesso per arrivare al traguardo più importante: rappresentare il suo paese con la maglia della Nazionale. Il protagonista della storia è Ailton Jorge dos Santos Soares, per gli amici Dodò, che il suo sogno lo ha realizzato a 30 anni, dopo un lungo percorso che lo ha portato fino al campionato maltese. Ha collezionato 13 gol e 22 assist in 21 partite con l'Hamrun Spartans, squadra prima in classifica, conquistando la convocazione con il Capo Verde per le gare contro Camerun e Mozambico, valide per le qualificazioni alla prossima Coppa d'Africa.
In mezzo tante battaglie, il coraggio di affrontare ogni avventura spinto da un grande obiettivo: “Volevo diventare un calciatore professionista, ci sono riuscito dopo 10 anni di sacrifici. Dopo una stagione e mezza a Malta ho conquistato la Nazionale, ma non è finita qui. Ho 30 anni ma ancora tanta strada da fare, voglio fare bene per aiutare la mia famiglia e regalare loro una casa. Tre anni fa ho perso mio padre, era la nostra forza. Ora ho la responsabilità di una mamma, 5 fratelli e 3 nipoti, gioco per loro e farò di tutto per aiutarli”, ha raccontato Dodò a GianlucaDiMarzio.com.
Da Capo Verde a Napoli: “Scappai per un sogno"
Il lieto fine è arrivato dopo tanta sofferenza. “A Capo Verde non c'era niente, giocavo a calcio dalla mattina alla sera con una società che si chiama Batuque – prosegue – Ogni tanto mi portavano in Francia e in Portogallo per dei provini, ma puntualmente dovevo ritornare a casa. Una volta però sono scappato e sono andato a Napoli, dove già c'era mia madre. Era il 2009. Dopo qualche giorno però ho perso i documenti e per 5 anni ho vissuto da clandestino. La mattina lavoravo come idraulico, poi giocavo nei tornei amatoriali per guadagnare soldi. Facevo contemporaneamente due campionati di calcio a 11 e un paio di campionati di calcio a 5 e calcio a 8”.
Nel 2015 l'arrivo nella sua seconda famiglia, quella di Procida. La sua isola felice, che lo ha adottato facendolo diventare uomo a 25 anni. Il dg Crisano lo notò in un torneo a Napoli e con il presidente Muro lo portò nella sua squadra, in Eccellenza campana, riuscendolo a tesserare dopo mesi per problemi burocratici legati alla cittadinanza. “Mi hanno accolto come un figlio, ho trovato persone fantastiche in strada e nel calcio. Mi hanno insegnato tanto e fondamentale è stata per me la figura di Franco Cibelli, mio primo allenatore. Quando sono arrivato a Napoli non sapevo neanche cosa fosse Procida, ma lì ho trovato una casa. Anche io vivevo su un'isola, quindi mi sono sentito subito a mio agio”. Nei due anni a Procida incanta tutti, in Campania lo vuole chiunque. Ma Dodò decide di andare in un'altra sua famiglia, quella dell'Afro Napoli, con il suo progetto volto all'inclusione e al coinvolgimento di tutti i ragazzi africani presenti nell'hinterland napoletano. Per loro scende addirittura in Promozione: “L'Afro Napoli è la mia famiglia, lì ci sono persone che ancora oggi mi aiutano, come il presidente Gargiulo. Per me questa squadra rappresenta un qualcosa di diverso rispetto a tutte le altre”.
Il professionismo e la Nazionale: “Ora voglio la Coppa d'Africa”
Dall'Eccellenza alla conquista di Malta, in Premier League. Ad aprirgli le porte del professionismo è stato l'Hamrun Spartans, con il ds Antonio Governucci, anche lui napoletano, che lo ha voluto fortemente. Dodò accetta con entusiasmo questa nuova sfida, trovando come primo allenatore Manuele Blasi (ex Juventus e Napoli). Ma è quest'anno che il suo talento esplode definitivamente: “Quando sei sereno riesci a esprimerti al meglio. Quest'anno il presidente Joseph Portelli ha costruito un grande progetto, nonostante qualche preoccupazione iniziale dovuta ai tanti cambi in squadra. Ma abbiamo creato subito un bel gruppo, ottenendo grandi risultati”. A Malta il campionato è stato sospeso causa Covid, con l'Hamrun primo in classifica grazie alle giocate di Dodò.
Prestazioni che lo hanno portato alla prima convocazione in Nazionale, a 30 anni. “Ho un'adrenalina incredibile, vestire la maglia del proprio paese è il sogno di ogni giocatore. È un premio per i tanti sacrifici che ho fatto, ci ho messo 10 anni per diventare un professionista e dopo una stagione e mezza sono già in Nazionale. Proverò a sfruttare quest'occasione, darò tutto per contribuire alla qualificazione in Coppa d'Africa. Dobbiamo vincere lo scontro diretto col Mozambico o fare 4 punti nelle prossime due gare. Io ci credo”. Dodò a cuore aperto, in una lunga videochiamata in cui si racconta tra emozione, orgoglio e tanti sorrisi. Quelli di chi sa che sta per vivere un sogno, conquistato con sofferenza e sacrificio. E proprio per questo vale tanto di più.