Diventare protagonista della vita della società? Ecco l’iniziativa dell’Alma Juventus Fano
Una città che interagisce con la propria squadra del cuore. “Modello Barcellona?” è l’esempio che mi balza in testa immediato. “Sì lo spirito è quello. Pensa che in Germania c’è una legge che impone questa dinamica” ammette Claudio, presidente dell’Alma Juventus Fano. Che poi ci rivela subito il ‘come’ con estrema cura e precisione. “Esiste un progetto: Alma nel cuore, una forma di azionariato che rappresenta un moderno sistema di gestione delle società, ormai prevalente in Germania, Inghilterra e Spagna, dove ci sono le più virtuose società calcistiche”. E palla che poi passa veloce a Giovanni Orceani, presidente della… cooperativa. Cooperativa? “Certo, sono avvocato e posso dire che manca una disciplina giuridica in questo senso. Così per realizzare la nostra idea – abbiamo pensato alla costituzione di una cooperativa, il modo più elastico, facile da gestire e democratico che ci possa essere: una testa, un voto”. Giovanni poi va al sodo: “Il presidente Claudio Gabellini ci ha permesso di entrare nel capitale sociale del club con il 10% delle quote, a valore nominale. La nostra funzione è semplice: aggregare risorse (e tifosi) da mettere a sostegno della squadra”. In soldoni, parola che torna al presidente Claudio. “I tifosi possono acquistare quote associative da 100, 500 o 1000 euro. Perché noi siamo in D ma ci comportiamo come una squadra professionistica dove i giocatori vivono con lo stipendio che percepiscono dal club. Vogliamo rendere consapevoli tutti gli sportivi della città di Fano di come si gestisce una società, di cosa serva per puntare alla promozione. Bisogna fare i conti con la parte economica ma non solo: strutture, pianificazione, flussi di cassa. Il tifoso vorrebbe andare in Lega Pro, B oppure A ma deve capire tutto il sistema che c’è dietro. Noi vogliamo coinvolgere la città, i tempi sono cambiati e mi sembra giusto renderla consapevole di tutto”. Il presidente della cooperativa focalizza la sua attenzione su… “il nostro approccio è culturale. Organizziamo incontri nei bar, spieghiamo il progetto e dialoghiamo con chi è interessato a partecipare. Come sta andando? Molto bene! Dopo ogni riunione ci troviamo con 10/20 associati in più. I soldi ok sono importanti ma la chiave risiede nell’aggregazione di idee. Siamo una società sana, vogliamo sostenerla, aiutarla, responsabilizzare chi la ama. Questo non è affatto un modo per elemosinare denaro, scordatevelo”. Il prossimo passo è altrettanto importante e innovativo. “Entrare con un nostro rappresentante nel CDA dell’Alma Juventus Fano così i tifosi diventano parte del progetto sportivo”.
Claudio e Giovanni si guardano negli occhi, il cenno d’intesa è già scattato naturale: stesso obiettivo, unico amore. “Io sono diventato presidente dell’Alma cinque anni fa, un po’ casualmente. La società era sull’orlo del tracollo così ho voluto dare una mano. Poi mi sono appassionato… ora voglio fare tutto il possibile per crescere insieme. Se seguo le questioni di campo? Difficile che io salti una partita, le ho viste quasi tutte. E poi se non vedo le cose non mi accorgo nemmeno dei problemi da correggere e sistemare!” ammette Claudio. Giovanni non è da meno: “Sono sempre stato un tifosissimo, mio papà mi portava allo quando non ero ancora in grado di intendere e volere”. In coro. “La passione ci trascina”. Ma di questi tempi è giusto essere anche realisti e concreti. Idee al potere, e va bene: la città di Fano interagisce con la propria squadra del cuore. Ma con un piccolo ritornello già hit: “Se ami davvero la squadra della tua città, mettiti in gioco e contribuisci acquistando una quota per costruire il sogno di fare grande l’Alma”.