Dietro le Quinte del Calcio – Norme Sportive Antidoping: l’esecuzione dei controlli
Per procedere alla raccolta dei prelievi bisogna seguire una procedura che è stata codificata in modo da offrire garanzie a tutti gli attori interessati, sia agli atleti sia agli esperti, che devono procedere tecnicamente a tutte le operazioni richieste.
La fase di notifica ha inizio nel momento in cui l’Atleta viene informato di essere stato selezionato per il prelievo del Campione e termina con l’arrivo dello stesso alla Sala dei controlli antidoping ovvero quando l’eventuale mancato adempimento da parte dell’Atleta viene portato all’attenzione della NADO ITALIA per il tramite del DCO (Medico Ispettore Doping Control Officer). Fatti salvi i casi eccezionali, la notifica senza preavviso rappresenta il modo per la raccolta dei Campioni biologici.
Le principali attività che si devono eseguire sono la designazione del Personale incaricato del prelievo dei Campioni; l’individuazione dell’Atleta e verifica della sua identità; informazione all’Atleta sulla sua selezione per il Controllo rendendolo edotto in merito ai suoi diritti e alle sue responsabilità; nel caso di prelievo di Campioni senza preavviso, si deve predisporre il costante accompagnamento dell’Atleta, dal momento della notifica fino all’arrivo presso la Sala dei controlli antidoping; documentazione della notifica o del tentativo della stessa.
La Designazione del Personale incaricato del prelievo dei Campioni deve essere fatta dall’Autorità competente per la raccolta dei campioni che nomina e autorizza il Personale incaricato del prelievo dei Campioni. Questo deve essere maggiorenne, adeguatamente addestrato per tali mansioni, e non deve evidenziare un conflitto d’interessi in relazione alle procedure di raccolta del Campione. Il Personale incaricato del prelievo dei Campioni deve avere una documentazione attestante l’autorizzazione formale fornita dalla NADO ITALIA. Il DCO (Medico Ispettore Doping Control Officer) dovrà, altresì, munirsi di documento d’identificazione personale con fotografia e in corso di validità (ad esempio carta d’identità, patente di guida, passaporto).
L’Atleta designato al controllo antidoping dovrà essere identificato mediante documento d’identità, tessera federale se munita di foto o conoscenza diretta da parte del DCO. Laddove non fosse possibile, la NADO ITALIA può individuare, di volta in volta, i criteri più opportuni all’identificazione dell’Atleta.
Il DCO/Chaperone (accompagnatore del DCO) è tenuto a documentare e verbalizzare, utilizzando un apposito modulo chiamato Rapporto Supplementare, il caso in cui la conferma dell’identità dell’Atleta avvenga utilizzando altri metodi o la mancata conferma dell’identità dell’Atleta.
Il DCO e/o lo Chaperone dovranno individuare la località in cui si trova l’Atleta selezionato e pianificare la modalità di contatto e i tempi della notifica, tenendo in considerazione le particolari circostanze dello sport/ manifestazione/ sessione dell’allenamento.
La notifica del controllo dovrà essere fatta personalmente all’Atleta selezionato, salvo la necessità della presenza di terzi nel caso in cui l’Atleta sia Minorenne oppure, sia un Atleta diversamente abile o in situazioni in cui ai fini della notifica sia necessario l’intervento di un interprete.
Una volta stabilito il primo contatto il DCO e/o lo Chaperone, a seconda dei casi, dovranno assicurarsi che l’Atleta e/o i terzi, siano informati in merito all’obbligo per l’Atleta di sottoporsi al prelievo del Campione; all’autorità sotto la cui egida viene eseguito il prelievo del Campione; al tipo, alle modalità di prelievo del Campione e alle eventuali condizioni da rispettare ai fini della raccolta; ai diritti dell’Atleta tra cui avvalersi di un rappresentante e, ove necessario, di un interprete; richiedere ulteriori informazioni circa la procedura di raccolta del Campione; chiedere di ritardare il raggiungimento della Sala dei controlli antidoping per validi motivi;
Gli atleti devono esse informati delle loro responsabilità tra cui il fatto che devono rimanere costantemente nel campo visivo del DCO e/o del Chaperone dal momento della notifica fino al completamento della procedura di raccolta del Campione; devono comprovare la propria identità attraverso un documento di identità valido; rispettare le procedure di prelievo del Campione (l’Atleta deve essere informato delle possibili conseguenze in caso di Inadempimento); presentarsi immediatamente per essere sottoposto al test, salvo ritardo per giustificato motivo; deve essere informato del luogo di ubicazione della Sala dei controlli antidoping; deve sapere che nel caso decidesse di ingerire cibo o liquidi prima di fornire un Campione, lo fa a proprio rischio e pericolo, e che dovrebbe comunque evitare una eccessiva reidratazione, ricordandosi del requisito di produrre un Campione con il Peso specifico appropriato per le analisi; deve sapere che il Campione fornito dall’Atleta al DCO deve contenere la prima urina prodotta successivamente alla notifica.
Il DCO e/o lo Chaperone sono tenuti a vigilare costantemente sull’Atleta fino al termine della Sessione di raccolta del Campione; comunicare la propria identità; confermare l’identità dell’Atleta e nel caso questo non sia possibile confermare l’identità dell’Atleta utilizzando i criteri illustrata in precedenza e dovrà verbalizzare la cosa comunicandola alla NADO ITALIA.
Il DCO e/o lo Chaperone dovranno quindi richiedere all’Atleta di firmare il modulo della notifica per conoscenza e accettazione. In caso di rifiuto o di elusione questi avvertiranno immediatamente il DCO, informando l’Atleta, ove possibile, in merito alle conseguenze di tale comportamento e comunque procedendo lo stesso al prelievo del Campione.
Il DCO e/o lo Chaperone potranno, a loro discrezione, valutare la ragionevolezza delle richieste avanzate dall’Atleta o da terzi, di ritardare la presentazione presso la Sala dei controlli antidoping, successivamente alla ricezione ed all’accettazione della notifica, e/o di lasciare temporaneamente la Sala dei controlli antidoping dopo l’arrivo. In caso affermativo l’Atleta dovrà essere costantemente accompagnato e tenuto sotto diretta osservazione durante tutto il periodo del ritardo e purché la richiesta sia correlata ad una specifica attività.
Qualora l’Atleta si presenti in ritardo presso la Sala dei controlli antidoping per motivi diversi da quelli stabiliti nel precedente punto il DCO dovrà decidere se dare corso ad una possibile procedura di Inadempienza.
Laddove il Personale incaricato del prelievo dei Campioni rilevasse – nel momento in cui l’Atleta è sotto la propria vigilanza – qualsiasi elemento in grado di compromettere la validità delle analisi, ne dà tempestiva comunicazione al DCO che procederà alla puntuale verbalizzazione dell’accaduto per l’adozione di eventuali sanzioni a suo carico.