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Dietro le Quinte del Calcio – Le proposte per il nuovo regolamento del Settore Giovanile e Scolastico

La F.I.G.C. – Settore Giovanile e Scolastico ha iniziato un lungo percorso per dare nuova linfa all’organizzazione delle iniziative giovanili a carattere nazionale nella speranza di riuscire a valorizzare la presenza di calciatori italiani nelle squadre dei campionati professionistici e soprattutto per avere a disposizione per la squadra nazionale una presenza di qualità tecnica superiore a quella attuale. I dati statistici evidenziano come, a parte qualche eccezione, le rose delle squadre professionistiche siano costituite da calciatori provenienti da federazioni straniere.

I dirigenti federali hanno capito che bisognava procedere con una riorganizzazione del settore giovanile se si volevano creare i presupposti di una rinascita, riorganizzando completamente in modo nuovo l’attività dei giovani calciatori in età compresa tra i cinque e i sedici anni. Attualmente, il calcio giovanile è organizzato in tre diverse fasi: attività a indirizzo promozionale e didattico che comprende la fascia di età 5 / 12 anni denominata ATTIVITÀ DI BASE; attività a indirizzo agonistico che comprende la fascia di età 12/16 anni denominata ATTIVITÀ AGONISTICA; attività calcistica in ambito scolastico denominata ATTIVITÀ SCOLASTICA.

Rientrano in queste iniziative di base (5/12 anni) le vecchie scuole di calcio ufficialmente riconosciute dalla F.I.G.C.. Tra i propri impegni istituzionali, il Settore Giovanile e Scolastico comprende anche strutture periferiche che curano l’attività stessa a livello regionale, all’interno delle quali operano centinaia di dirigenti e tecnici in regime di volontariato, con compiti organizzativi e promozionali. Ogni anno il Settore Tecnico, in collaborazione con il Settore Giovanile e Scolastico e la L.N.D., organizza corsi attraverso i quali sono formati gli Allenatori di base. Anche in ambito scolastico il Settore provvede all’organizzazione di corsi formativi e informativi, riservati agli insegnanti elementari e di educazione fisica appartenenti a scuole di ogni ordine e grado.

Il nuovo presidente del settore giovanile Tisci ha illustrato, nelle varie riunioni, gli sforzi che la Federazione sta portando avanti in tutti gli aspetti della vita federale, soffermandosi specificatamente sui Coordinamenti Regionali dove saranno rivisitati i ruoli e gli incarichi per le diverse aree d’intervento; la verifica e il controllo delle scuole calcio, come stabilito dal nuovo regolamento, lo sviluppo dei Centri Federali Territoriali, la nuova progettualità scolastica con particolare attenzione allo sviluppo dell’attività femminile.

Un altro aspetto importante è la riforma dei campionati giovanili, relativo alla diversa regolamentazione delle sostituzioni nei campionati nazionali, e per i campionati regionali, l’esigenza di uniformità da dare ai format presenti nelle diverse regioni, in quanto la non omogeneità porta alla creazione di tornei che, sotto forma di campionati fanno, tra le altre cose, lievitare i costi di organizzazione.

Il presidente Tisci ha evidenziato, in questo primo anno, la crescita numerica delle vecchie scuole calcio, oggi valorizzate dalla concessione della qualifica di élite per le società maggiormente qualificate dal punto di vista tecnico e organizzativo, operanti su tutto il territorio nazionale. 460 saranno i riconoscimenti, a fronte dei 280 dello scorso anno. Un segnale che denota l’impegno delle società per migliorare la qualità del servizio in termini di impiantistica, assistenza sanitaria e qualità di insegnamento. La Federazione concederà il riconoscimento della qualità con delle targhe da affiggere all’entrata dell’impianto. Inoltre, saranno create e fornite delle linee guida ai coordinatori al fine di individuare nel migliore dei modi, le caratteristiche della scuola élite (tra le altre, progetti sviluppati con l’ausilio di psicologi dello sport, una convenzione con le scuole limitrofe e calcio femminile). Naturalmente controlli e verifiche saranno la garanzia che lo standard raggiunto sia valutato e poi mantenuto nel tempo.

Altro elemento fondamentale è la creazione dei Centri Federali Territoriali. Questo progetto, di durata quinquennale e con un costo previsto di 9 milioni di euro, si propone di creare almeno 200 Centri in tutta la penisola. Lo scopo è di contrastare l’abbandono precoce e il reclutamento di nuove energie per i ‘serbatoi azzurri’, andando a pescare nel mondo dilettantistico.

Interessanti le proposte per il settore scuola concordate con il Ministero dell’Istruzione, che invierà una circolare a tutte le scuole primarie e secondarie contenente i progetti sportivi nazionali da inserire nell’offerta formativa. Nella scuola elementare, oltre all’attività motoria, è previsto un progetto didattico-sportivo che avrà come tema il rispetto. Nelle scuole secondarie si continuerà con i Giochi Studenteschi che avranno una sezione tutta femminile. Di particolare interesse, il progetto pilota proposto dal Ministero dei Trasporti che propone lezioni sul codice della strada utilizzando il gioco e il campo di calcio. Infine, la lotta al razzismo, attraverso un concorso rivolto agli studenti che saranno invitati a dire no realizzando dei video di 30 secondi.

Nell’ambito dei campionati giovanili si è pensato di organizzare le finali nazionali dei Campionati Giovanili con l’obiettivo di renderle un evento itinerante da far vivere a tutto il territorio nazionale, facendoli svolgere in località sempre diverse. Innovativa la nuova progettazione dei Campionati Studenteschi di calcio, che rappresenteranno la più grande manifestazione sportiva scolastica italiana; è stata condivisa direttamente con il MIUR, che ha affidato alla FIGC l’organizzazione diretta delle attività. Tutte le iniziative di cui si abbiamo parlato, che dovrebbero andare a regime non appena approvato il nuovo regolamento, valgono per tutte le strutture federali, calcio a 11, calcio a 5 e calcio femminile.