È morto Dietrich Mateschitz: chi era l’uomo che fondò la Red Bull
Dietrich Mateschitz, cofondatore della Red Bull, è morto all’età di 78 anni: era malato da diverso tempo
Nella tarda serata (italiana) di sabato 22 ottobre è morto Dietrich Mateschitz, imprenditore austriaco e cofondatore del colosso mondiale Red Bull, bevanda energetica tra le più famose al mondo. Mateschitz aveva 78 anni, era malato da diverso tempo e nelle ultime settimane le sue condizioni si erano aggravate.
Dall’azienda produttrice di dentifrici di cui era direttore marketing alla fondazione di Red Bull e al patrimonio da oltre 20 miliardi di euro: la storia di Dietrich Mateschitz.
La storia di Dietrich Mateschitz
Figlio di insegnanti, Mateschitz nacque in Austria nel 1944 nella regione della Stiria. Studia economia a Vienna e si laurea dopo diverso tempo, diventando poi il direttore marketing della Procter & Gamble, azienda produttrice di dentifrici. Durante un viaggio di lavoro in Oriente, scopre la Krating Daeng, bevanda energetica che successivamente proprio grazie a Mateschitz diventerà la Red Bull.
Conquistato dal gusto e dagli effetti che la bevanda aveva sulle persone, si mette in contatto con Chaleo Yoovidhya, imprenditore tahilandese e fondatore della bevanda energetica. Lo fa con un’attenzione specifica al marketing e ai particolari, mantenendo i due tori come simbolo (la bevanda è a base di taurina), aggiungendo CO2 per modificarne il gusto e mettendo in pratica diverse tecniche di marketing.
Dagli sport estremi al calcio: le diverse strategie di marketing di Mateschitz
La promozione del prodotto e la conseguente “esplosione” in tutto il mondo non sono però arrivate casualmente. Dietro alla notorietà del marchio Red Bull ci sono diverse strategie di marketing e alte cifre investite in sponsorizzazioni mirate a far conoscere il marchio al mondo intero. Red Bull pubblicizzò infatti gli sport estremi, fino ad arrivare nel 2012 alla promozione di Felix Baumgartner, primo uomo a infrangere la barriera del suono in caduta libera.
Non solo sport estremi, però. Red Bull è oggi conosciuta in tutto il mondo non solo per il proprio gusto, ma anche per i diversi settori sportivi in cui è presente. Lo sport in cui ha fin qui avuto maggior successo è la Formula 1. Qui Mateschitz ha acquisito il Team Jaguar nel 2004, rinominandolo Red Bull dall’anno successivo. Il Team Red Bull ha vinto anche quattro titoli di F1 consecutivi tra il 2010 e il 2014, lanciando piloti come Sebastian Vettel prima e Max Verstappen dopo. Successivamente ha acquisito anche la Minardi, cambiando il nome in Toro Rosso (ogggi Alpha Tauri) e creando una sorta di scuderia satellite della Red Bull.
Da qualche anno Red Bull è presente anche nel calcio: entrato in Austria con il Salisburgo, oggi il marchio possiede anche il Lipsia in Germania. Dai club con marchio Red Bull sono usciti diversi calciatori di fama europea come Haaland, Werner e Szoboszlai.
Il patrimonio di Mateschitz
Oggi Red Bull ha più di 13.000 dipendenti in oltre 150 paesi nel mondo, fattura circa 8 miliardi di euro all’anno e vende quasi 10 miliardi di lattine annualmente. Considerato da Forbes l’uomo più ricco d’Austria, il patrimonio stimato di Dietrich Mateschitz è di 27,4 miliardi di euro. Si è regalato in passato un’isola personale alle Fiji e possedeva anche un sottomarino ultramoderno per esplorare l’Oceano.
Amava anche il design e l’adrenalina, al punto da possedere anche una collezione di aerei storici. Uno dei suoi obiettivi era però rendere turistica e bellissima la Stiria, sua terra d’origine, spesso snobbata perché in mezzo tra Salisburgo e la Carinzia. Motivo per cui spesso investiva in strutture anche nella sua terra, dove possedeva diverse proprietà. Negli ultimi anni di vita, però, diversi problemi di salute lo hanno frenato, fino a decedere il 22 ottobre del 2022 a 78 anni.