Francia, Deschamps: “Italia competitiva. Caso Pogba? Sono dispiaciuto”
Le parole del CT francese in un’intervista a La Gazzetta dello Sport
La finale persa a Euro2016 e l’uscita agli ottavi nell’edizione successiva. Ora la Francia vuole cancellare il passato e ripartire. “L’aver vinto un Mondiale in Russia e arrivando in finale in Qatar – spiega il CT Didier Deschamps a La Gazzetta dello Sport – ci mette nella parte alta delle gerarchie, ma vale pure per le altre sette nazionali europee nei primi dieci posti della classifica Fifa che hanno la nostra stessa ambizione”.
Dagli obiettivi dell’Italia alla situazione di Rabiot. “Gli azzurri hanno vinto l’ultimo Europeo con la forza del collettivo.Magari in passato c’erano almeno un paio di fuoriclasse, ma avete ottimi giocatori e qualche giovane interessante. Nonostante le due qualificazioni mancate per il Mondiale, l’Italia resta molto competitiva. Rabiot? So che sta bene a Torino dove è rimasto l’anno scorso senza la Champions, che invece potrebbe giocare la prossima stagione. Ne parliamo a volte, sta a lui decidere, è libero e ha molta scelta”.
Giroud giocherà l’ultimo Europeo. Spazio a Thuram? “Marcus ha vissuto una bella stagione con l’Inter – dice il CT – Migliorando in efficacia, in sintonia con Lautaro Martinez. Marcus può giocare in tutto l’attacco. Non ha le stesse caratteristiche di Olivier, ma può esserne l’erede.E anche se per Giroud è l’ultimo Europeo, è importante contare sulla sua esperienza. Pavard? So bene che preferisce giocare da centrale, anche se con l’Inter evolve in un sistema diverso dal nostro, visto che Inzaghi gli chiede anche di salire molto. E’ evidente che oggi si senta più a suo agio che in passato da centrale”. Da Milano a…Milano, sponda rossonera. Maignan è stato destabilizzato dagli insulti razzisti di Udine? “Sono cose che non dovrebbero più succedere. Quell’episodio l’ha ferito, non era la prima volta. Il fattore mentale può avere ripercussioni sul piano fisico, ma c’è da dire che la stagione precedente è stato straordinario, quindi potenzialmente non c’è da preoccuparsi, anche se è stato meno bene nell’ultimo periodo per via di qualche piccolo infortunio. Theo? Al Milan non c’è lo stesso entusiasmo della stagione dello scudetto, ma mi sembrava fosse felice al Milan dove ha fatto pure il capitano, da straniero. Comunque, organizzare una tournée in Australia in pieno ritiro della nazionale, non è molto simpatico”.
Gli occhi dell’Europa (e non solo) saranno su Kylian Mbappé. “E’ abituato alla pressione e lo vedo bene. Ha vissuto un periodo delicato con il club, ma ha segnato 44 reti. In campo avrà massima libertà. Il mio obiettivo è di schierare una squadra che gli permetta di esprimersi al meglio. Mbappé da capitano è totalmente dedito al collettivo pur potendo fare la differenza da solo come tutti i fuoriclasse”.
Spazio anche al futuro dell’allenatore. “Dirò stop quando non avrò più la stessa passione e motivazione. Ho un contratto fino al 2026, penso al presente e ho la fortuna di poter scegliere. Caso Pogba? “Sono dispiaciuto. Ci sentiamo spesso. Ha vissuto un periodo difficile. L’avrei portato al Mondiale se non si fosse infortunato. Conoscendolo non posso credere si sia dopato volontariamente. C’è però una positività, attendiamo l’appello dal Tas. Gli auguro di tornare in campo, ha la forza mentale per farlo”.