Questo sito contribuisce all'audience di

Defrel e Piatek, il bandito e il pistolero che fanno grande Genova

Se fosse un film western il titolo verrebbe da sé: “Il bandito e il pistolero”. Uno esulta col colletto sulla bocca e le dita a disegnare una mitragliatrice, l’altro fa il gesto della pistola. Nel far west della serie A Defrel e Piatek dettano legge: otto gol in due e capocannonieri solitari. Due facce della stessa medaglia con Genova come denominatore comune, città diventata capitale del gol grazie soprattutto ai due protagonisti inattesi.

IL BANDITO

Esulta come un bandito ma lo fa solo per gioco, per emulare il far west come faceva da bambino con gli amici di Parigi diventati fratelli. Gregoire Defrel gioca a fare la guerra ma a Genova ha trovato la pace. Con il Napoli ha spezzato un digiuno che durava da quasi 7 mesi, con il Frosinone ha confermato il suo periodo d’oro.

Quattro gol in tre partite, una rivincita dopo il periodo nero passato a Roma tra panchine e mugugni A Sassuolo si è scoperto giocatore prezioso, in giallorosso si era smarrito per poi ritrovarsi in blucerchiato. Giampaolo lo ha messo al fianco di Quagliarella e il francese è tornato a brillare.

Ha ritrovato il sorriso, come quando giocava con gli amici a Chatillon, in un campo di sabbia a due minuti da casa. Le banlieue le porta sempre dentro, e anche sulla maglia. Il numero 92 è quello del dipartimento di Hauts-de-Seine, dove è cresciuto.

Tra quei palazzi si sentiva un campione, allora perché andarsene? Al primo provino in Italia andò controvoglia convinto dal padre. Portò con sé pochi vestiti sicuro di dover tornare presto, alla fine l’Italia è diventata la sua casa.

Pesava 85 chili ma il Parma lo prese ugualmente, da allora segue una dieta ferra e ha messo da parte tortelli, pollo al curry e salse. E’ arrivato alla Samp quasi in silenzio, il suo avvio però ha fatto molto rumore.

Il PISTOLERO

“Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, l’uomo con la pistola è un uomo morto”. In questo caso però Piatek si sta difendendo alla grande dagli attacchi del rivale.

Giovane, affamato e forte. Il polacco ha tutto per diventare un grande attaccante. Al Genoa ci è arrivato da sconosciuto, ora gli occhi di mezza Europa lo osservano.

Ventitré anni, 183 centimetri e una stagione da 21 reti col KS di Cracovia un anno fa. L’impatto con l’Italia è stato devastante: poker al Lecce in Coppa Italia, gol all’esordio in A con l’Empoli, doppietta al Sassuolo e rete da tre punti col Bologna.

Si pronuncia ‘Piontek’, si legge… sentenza. Piatek segna sempre e il Genoa se lo coccola. Il suo idolo è Ronaldo il brasiliano, sogna di giocare nell’Arsenal e ha imparato l’italiano in poche settimane.

Nel tempo libero ascolta musica e legge romanzi e biografie: quella di Suarez è la sua preferita. E’ fidanzato con Paulyna con cui abita in Corso Italia e insieme sognano di girare il mondo. Ha ideato la sua esultanza ispirandosi alla parola ‘bomber’, che in polacco vuol dire pistolero.

Arcano svelato quindi: Piatek spara, Defrel risponde. Il bandito e il pistolero che stanno facendo grande Genova.