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Roma, De Rossi: “Dobbiamo essere pronti a fare un’altra grande partita”

Le parole di Daniele De Rossi in conferenza stampa alla vigilia di Brighton-Roma

La Roma di Daniele De Rossi si prepara per la sfida di Europa League contro il Brighton, valida per il ritorno degli ottavi di finale del torneo. Si riparte dal 4-0 dell’andata, risultato che assicura un grande vantaggio ai giallorossi che però, se vogliono passare al turno successivo, non dovranno sottovalutare la squadra allenata da De Zerbi. Alla vigilia del match, l’allenatore parlerà in conferenza stampa insieme a Edoardo Bove

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Roma, le parole di De Rossi in conferenza stampa

De Rossi ha parlato prima ai microfoni di Sky Sport: “Stadio veramente bello, dovremmo imparare qualcosa da loro per costruire questi gioielli. Della Premier mi piace tutto, è tutto molto affascinante. Lukaku non è venuto con noi, ha questo problema all’anca che si presenta dopo qualche mese. Non so se sia risolvibile in pochi giorni, penso di sì da quello che mi dicono”.

Sul turnover e la fatica di allenare la Roma: “Turnover? Non è questione di turnover, voglio tanta gente fresca in campo. Tanti ragazzi hanno giocato tanto, c’è bisogno di freschezza. La notte si dorme poco, ma è un lavoro che ti riempie e ti rende felice. Lavoro tanto ma sto meglio rispetto a due mesi fa”.

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“C’è rischio di pensare a troppe soluzioni. Non penso troppo rispetto ai miei colleghi, ci penso come lo fanno tutti. A volte va bene e a volte no”.

Queste le parole dell’allenatore giallorosso in conferenza: Io penso che la gestione, per un calciatore e per un allenatore, sia il pane. Gestire i momenti, i risultati, il proprio corpo, tutto. Però sbagliamo se diamo alla parola gestione un’accezione negativa, speculativa. Gestire non vuol dire ‘Sono in vantaggio di 4 gol, mi chiudo in area e speriamo che non ne facciano 4 pure loro’. Gestire vuol dire riconoscere le fasi della partita, riconoscere le fasi di condizioni psicofisiche, calcistiche dell’avversario e le proprie. E se c’è stata una partita dove abbiamo gestito veramente bene le forze secondo me è stata proprio quella dell’andata, dove nel secondo tempo loro hanno preso il pallino in mano, che è una cosa che succede anche quando giocano con le squadre più foti della Premier. Noi siamo stati bene a stare un pochino più coperti e a fargli male in contropiede. È una qualità di una squadra, viene dopo tanto tempo di lavoro insieme, dopo un percorso di crescita e proprio di conoscenza fra me e i giocatori, ma anche fra i giocatori stessi. Perché poi io posso fare dei cambi che gestiscono un certo momento, ma loro devono gestire poi ogni pallone. Ogni pallone è una storia a sé.

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Sulle condizioni di Dybala e Lukaku: Paulo sta bene, sta con noi, come tutti gli altri giocatori. Romelu ha questo problema all’anca che si porta dietro da mesi, forse anni. Ogni tanto gli rispunta fuori e quando succede lo deve gestire con un po’ di riposo. Ora non mi chiedete quanto riposo perché non lo so, ma un po’ di riposo che non gli permetteva di essere qui e quindi negli ultimi giorni mi ha detto che non ce la faceva a venire”.

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Un’assenza, quella di Lukaku, che non deve impedire alla Roma di fare una grande partita: “Ce lo impone il nostro lavoro, l’essere calciatori ed essere orgogliosi di esserlo. Anzi, a maggior ragione se manca uno dei giocatori che giocano più spesso vado a fare una grande partita, dimostro che se ci sono o non ci sono per noi non cambia niente. Sarebbe la gioia più grande iniziare a cambiare questo concetto, che forse in parte già sta cambiando, che senza Dybala o Lukaku non si possa giocare a pallone. Anche perché io penso che ci siano dei giocatori molto forti in questa rosa e sono sicuro che possiamo riuscirci, anche senza di loro. Se ci sarà Paulo ancora lo devo decidere, però sono proprio tranquillo con i giocatori che ho a disposizione oggi”.

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C’è il rischio che la Roma subisca tanti gol come il Brighton all’andata? Tutti in ogni partita corrono il rischio di prendere un po’ troppi gol rispetto a quelli che si immaginava. Normalmente anche il Brighton non pensava di prendere 4-0 all’andata. Non bisogna andare forse così tanto lontano per preparare una partita così, per spaventarci ed essere pronti. All’andata abbiamo fatto un primo tempo eccezionale, ma hanno anche colpito un palo. Un gol sfortunato dopo pochi minuti potrebbe cambiare la partita, quindi bisogna stare attenti. Dobbiamo essere consapevoli che all’andata il Brighton ha avuto occasioni. Ne abbiamo avuto tante anche noi, sono due squadre che spesso segnano. Dobbiamo pensare a essere pronti e fare un’altra grande partita”.

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De Rossi ha poi risposto a una domanda sulla parabola ascendente avuta dalla Roma da quando è in panchina: Fisiologicamente io credo che le grandi squadre come la Roma hanno dei momenti di calo e poi si ritirano su, a prescindere da chi sia l’allenatore. Proprio perché fisicamente hanno dei giocatori che spesso e volentieri sono più forti di quelli che affrontano. Quindi al di là di quello le partite poi le vinci. Io sono contento del percorso che stiamo percorrendo insieme. Ovvio che nei miei migliori auspici c’era questa partenza, non solo come risultati, ma anche come feeling che si è creato. Umano e calcistico, perché come ho detto l’altra volta mi sembra che loro credano in maniera forte in quello che io provo a trasmettergli. Sono soddisfatto, vedo delle cose che mi piacciono sempre di più. Poi ci sono gli avversari, degli intoppi, ma fa parte del campionato”.

Le parole di Bove

Il centrale giallorosso ha cominciato col parlare delle sue condizioni: La sto affrontando come ho sempre cercato di affrontare il mio lavoro e tutto il mio percorso. Credo che ogni tipo di calciatore abbia il suo e naturalmente è fatto da momenti in cui magari si gioca un pochino di più o di meno. La bravura credo stia proprio nella costanza di continuare a lavorare, non solo per migliorare, ma anche per mantenere un tipo di lavoro che hai cominciato. In allenamento vedo notevoli progressi, non ho problemi. Sono assolutamente tranquillo, quando mi viene data l’occasione cerco di dare sempre il massimo. Credo sia questa la cosa più importante che deve fare un calciatore”.

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Sulla sua posizione in campo: Ancora non so se gioco (ride, ndr). Comunque credo che ci sia una cosa che il mister ci sta trasmettendo da quando è arrivato, cioè che facciamo un determinato tipo di rotazioni. Nel momento in cui un giocatore si trova a coprire un certo ruolo nel campo che magari non è il suo, come quando un centrocampista si apre o un difensore sale, ognuno si deve comportare come se giocasse nel ruolo dove si trova. Quindi da questo punto di vista è un po’ il nostro concetto. Nel mio non mi fa molto differenza giocare magari un po’ più centrale o un po’ più avanzato.

Bove ha poi risposto a una domanda sulle somiglianze con De Rossi e la possibilità di fare la sua stessa carriera: Assolutamente mi fa un effetto bellissimo, ma più che altro il primo impatto è quello di un ragazzo che ha sempre visto giocare in televisione. Poi inizia un rapporto, adesso lo vedo come il mio allenatore. Sono onorato che mi possa dare un determinato tipo di consigli che credo che nessun altro allenatore mi possa dare per quello che ha passato il mister e per il livello a cui ha giocato. Anche naturalmente per la situazione in cui si è trovato nella sua carriera. Poi se posso essere sincero un pochino me l’aspettavo, ci sono sempre questi tipi di accostamenti, ma io sinceramente credo che ogni giocatore abbia la sua carriera, come ho detto. Naturalmente io se ti dico spero di avere una carriera come quella del mister non ti mento, però io voglio avere la mia. Essere accostato sì, va benissimo e ne sono tanto onorato, però vorrei anche avere la mia, di Edoardo Bove”.