Napoli, De Laurentiis: “Sarri? Chi dà le dimissioni è un perdente”
Le parole del presidente del Napoli poco prima del fischio d’inizio di Barcellona-Napoli
Il Napoli affronta il Barcellona nella gara valevole per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Dopo il pareggio del Maradona, gli azzurri sono chiamati a dare il tutto per tutto per cercare di strappare il pass per i quarti. Nel pre partita, il presidente del club campano Aurelio De Laurentiis ha parlato ai microfoni di Mediaset.
Barcellona-Napoli, l’intervista pre partita di De Laurentiis
In apertura De Laurentiis ha commentato il lavoro svolto finora da Calzona: “Calzona lo conosco ormai da tantissimi anni ed è una persona affidabilissima. È proprio per questo che io mi sono affidato a lui come terzo allenatore di quest’anno. Un anno un po’ complicato, ma quando si vince uno scudetto è sempre difficile ripetersi. Comunque questa è una partita molto importante, perché ci dà la possibilità di accedere ai famosi quarti, dove se uno realizza un certo punteggio andrà poi anche al campionato mondiale per club. Il che è importante per una squadra che negli ultimi vent’anni ha recuperato un posto a livello mondiale che prima non aveva. Io quando sono partito mi sono ritrovato al 550° posto e adesso siamo tra i primi sedici club più importanti in Europa. Mi fa molto piacere, ma bisogna andare avanti, bisogna ancora pedalare con grande umiltà. Quindi questa sera ce la metteremo tutta e speriamo di farcela, poi la vita va avanti. Se vinceremo andremo avanti e se dovessimo — ma io faccio gli scongiuri — non vincere, andremo avanti lo stesso e cercheremo di fare sempre meglio. Perché poi questo è uno sport, è un’industria, ma non bisogna mai dimenticare che è uno sport al servizio di tutti i tifosi. Quindi noi siamo qui per servirli e soprattutto per farli divertire regalandogli un gioco appassionante e appassionato”.
Il presidente del Napoli ha poi parlato della possibilità che Kvaratskhelia lasci il club: “Via soltanto per un’offerta irrinunciabile? L’offerta irrinunciabile innanzitutto deve arrivare a me e non a lui, perché qui è molto bello che tutti quanti fanno i conti senza l’oste (ride, ndr). Kvaratskhelia ha molti altri anni con noi. Anzi, io vorrei estendergli il contratto ancora per ulteriori anni e quindi sono pronto a fare la mia parte. Lui è stato un signore, perché anche chi lo rappresenta ha detto ‘No no, ne riparliamo a fine campionato’. E io difatti non ho insistito, non ho fatto il volgare maleducato che offriva una montagna di soldi per dire ‘No, parliamone adesso’. No, se ne parlerà quando sarà il momento, anche perché il mio contratto è un contratto valido, e quindi se uno poi dovesse irrigidirsi e far valere i propri diritti legalmente diventa peggio per lui, ma peggio anche per noi, perché è sempre bene andare d’amore e d’accordo. Allora se lui è venuto qui e sapevamo che era un buonissimo giocatore, però grazie anche al Napoli ha espresso il meglio di sé, è anche giusto che noi questa valorizzazione la pagheremo e la pagheremo quello che vale“.
De Laurentiis ha poi affermato che non cambierebbe nulla di quanto fatto fino a questo punto della stagione: “Io non guardo mai al passato. Per me ieri già non esiste più, io già sto guardando al futuro. Mia moglie me lo rimproverà sempre, dice che così non mi godo nulla, ma io godo nel momento in cui riesco a interpretare il futuro e a raggiungere lo scopo che mi sono prefisso. Del resto io vengo dal cinema e nel cinema tu devi saper saggiare, attraverso le storie che inventi, quello che potrà essere un successo nei confronti di un pubblico che sta lì ad aspettarti. Quindi io rifarei tutto, perché non vado a giudicarmi. A che cosa serve piangersi addosso? Il passato è passato, se ci sono stati degli errori questi errori forse sono stati quelli di non imputarmi e di aver gentilmente concesso al precedente allenatore di andare via. Perché io potevo benissimo dire ‘No, caro Luciano, hai un contratto, mi dispiace, come ho fatto con Benitez anche tu rimani qua’. Però poi, secondo me, nella vita bisogna andare d’amore e d’accordo con tutti quanti quando si lavora, perché sennò si stabilisce un clima che non porta da nessuna parte. Quindi è andata bene così, non ci pensiamo più, andiamo avanti”.
È tornato il momento che questa squadra possa farci divertire di nuovo? “Io credo di sì, da quello che ho visto, sia in allenamento sia nelle precedenti partite. Credo che ci sia ancora da mettere appunto il meccanismo in maniera puntuale, perché dobbiamo dare anche il merito a Calzona di essere arrivato e di non aver avuto il tempo. Calzona cosa dice? ‘Signori, io devo vivere alla giornata, perché non posso, oggi come oggi, rimodulare tutto quanto, perché ci vorrebbe tempo. Il tempo non ce l’abbiamo e quindi dobbiamo curare il possibile. Poi se dovessi rimanere l’anno prossimo si vedrà, allora sarà un’altra musica e un’altra storia’”.
Infine De Laurentiis si è espresso in merito alle dimissioni di Sarri: “Mi ha molto stupito, perché io credo che nella vita, soprattutto dopo le prime esperienze che ti qualificano come un professionista, e quindi non sei più agli albori della tua attività, tu ti debba assumere le responsabilità, che derivano da una tua accettazione. Se tu hai accettato un determinato ruolo e stai in una determinata società, nel bene e nel male tu devi portare a termine il tuo impegno, sia contrattuale, sia di rispetto verso i tifosi, sia di rispetto verso i giocatori che hai allenato e sia nei confronti della società che ti ha ingaggiato. Perché è troppo facile dare le dimissioni, chi dà le dimissioni secondo me alla fine è un perdente. Io non ne conosco le motivazioni, non so se ci sono stati dei problemi tra lui e la società, poi non riguarda me, riguarda semmai Claudio Lotito. Però voglio dire, Claudio mi sembra una persona molto diversa da me. Io sono uno pacato e irruente quando devo essere irruente. Claudio non è mai irruente, semmai è un esagitato che vuole fare tutto e di più. Vuole stare nella politica, vuole stare nel calcio, più generalmente vuole stare nell’industria, ma è un uomo che ha anche delle qualità, soprattutto delle qualità. Quindi secondo me si dovevano trovare delle soluzioni all’interno del rapporto per cui una squadra, soprattutto a pochi mesi dalla fine del campionato, non si lascia“.