Dani Alves: “Juventus? Mi sono sentito tradito”
Dani Alves non è mai stato un giocatore banale. Anche fuori dal campo. Eppure, in Italia la sua avventura è andata meno bene del previsto. Lo dice senza mezzi termini, in una lunga intervista a ESPN. "A Torino è stato un anno poco piacevole: mi sono sentito tradito perché non ho ricevuto quel che era stato promesso. È la peggior cosa che ci possa essere. Con la Juventus ho fatto la storia e non c'è una singola persona che non mi amasse, a differenza di chi mi ha portato a Torino. Rispetto la storia della Juve, dove ho ancora tanti amici. Ma me ne sono andato perché mi sono sentito tradito".
Di qui, il passaggio al Psg, dove gioca tutt'ora. Ha 36 anni, ma ancora tanta voglia di continuare a giocare. In Francia? Non si sa, ma le sensazioni non sono positive: "L’unico vero legame che ho avuto in vita mia è stato quello al cordone ombelicale di mia madre, e anche quello è stato tagliato. Sono un uomo libero. Se io e il PSG saremo in sintonia, rimarrò, se no andrò via. Al momento non lo siamo. Loro sanno che voglio prendere una direzione e cambiare la storia di questo club. La Premier League? Lì i giocatori proessionisti vengono apprezzati molti, soprattutto se uno dà tutto. Nel resto d’Europa se non vinci non hai rispetto. Io non mi pongo il problema, essendo un vincente”.
Poi, qualche retroscena: "Ho sfiorato l'Inghilterra con il Chelsea. A un certo punto, invece, sono stato vicinissimo al Real Madrid. Ma poi ho deciso di rimanere a Siviglia: sono felice di aver scelto il Barcelllona, mi aspettavo che la mia storia sarebbe stata lì. Il Barça doveva cambiare le cose, a me piacciono le sfide e la voglia di fare la storia dei club. Neymar? Non sta ottenendo i risultati che vuole, e questa cosa lo ossessione. Penso che rimarrà al Psg, ma vorrà sicuramente vincere. Credo che le persone all’interno del Barcellona non siano disposte a riconoscere di aver bisogno di lui. Poi lui servirebbe a tutti”.