Dani Alves: “Brasile favorito, rosa senza eguali. Juve? Non ero adatto a quella squadra”
Protagonista ai Mondiali di Qatar 2022, l’esterno brasiliano ha analizzato il periodo della sua carriera alla Juventus
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il trentanovenne Dani Alves ha analizzato diversi temi. Dal cambiamento del calcio alla sua avventura alla Juventus, quindi i Mondiali di Qatar 2022, in cui partecipa e punta alla vittoria finale con il suo Brasile.
Dani Alves: “Non ero il calciatore adatto per la Juventus”
Trentanove anni e una convocazione ai Mondiali di Qatar 2022 a sorpresa per Dani Alves, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. L’ex Barcellona, è stato tra i più grandi esterni in circolazione per anni. La sua intervista, inizia dai cambiamenti del calcio, ormai sempre più indirizzato verso la parte fisica. “Il calcio è diventato molto fisico, i giocatori oggi sono delle bestie atleticamente. Ma il calcio rimane uno sport per chi ha i piedi buoni, per chi sa far circolare la palla, colpirla bene, fare un assist”.
Successivamente, il brasiliano spiega il ruolo del terzino: “Dipende sempre dalla squadra in cui giochi. Se tu metti un giocatore estremamente difensivo nel Barcellona non ha senso, o viceversa in una squadra più difensivista. Un esempio: io nella Juve. Quella Juve era una squadra che strutturalmente era fatta per difendere. Io spingevo ma la cosa finiva per entrare in conflitto con l’idea della squadra, e per questo non giocavo quanto mi sarebbe piaciuto. In quel caso – prosegue Dani Alves – la Juventus ha preso un calciatore con un grande potenziale offensivo, ma non serviva. Non avevo mai calciato lungo in vita mia, non potevo certo cominciare a 33 anni. Hanno fatto la scelta sbagliata”.
Dani Alves: “Brasile sempre favorito, siamo una squadra senza eguali”
Infine, inevitabile parlare del Brasile, una delle grandi favorite ai Mondiali di Qatar 2022. “La rosa oggi non ha eguali per quantità di giocatori brillanti, però siamo anche molto equilibrati”- dichiara Dani Alves.
“Sono in nazionale da 16 anni e questo è il miglior momento per noi a livello di giocatori. Il Brasile è sempre favorito, per tradizione e storia. Cose che contano in questi tornei”.