Dallo stadio ai diritti tv, parola a Fassone e Antonello
Durante la presentazione del libro “La fine del calcio” di Marco Bellinazzo, sono intervenuti i due dirigenti di Milan e Inter
Stadio e infrastrutture sportive, diritti tv e non solo. L’amministratore delegato del Milan, Fassone, e l’ad dell’Inter, Antonello, hanno parlato di tante tematiche legate all’attualità sportiva nel corso della presentazione del libro “La fine del calcio” di Marco Bellinazzo.
Fassone e il tema stadio: “Il tema delle infrastrutture è uno dei cardini su cui poggia il libro di Marco Bellinazzo: Calciopoli ha avuto riflessi dal punto di vista delle gestioni della Lega e la clamorosa sconfitta dell’Italia per l’assegnazione degli Europei del 2012.
Quell’insuccesso, della nostra politica, ha determinato un rallentamento clamoroso che solo la Juve ha saputo bloccare: che Inter e Milan debbano lavorare, insieme e non insieme (e su questo c’è un dibattito) per sviluppare i ricavi va fatto.
Su Milano: sta vivendo un momento storico positivo è importante, ed è arrivato il momento che possa avere due stadi. Se quella sia la strada giusta non so, i pro li ha descritti bene Antonello, i contro è essere l’unico club europeo che condivide uno stadio, che ti porterebbe comunque a non avere mai una tua casa.
Dall’altra parte S.Siro è S.Siro, chiunque decida di lasciarlo deve ragionarci bene. Se siamo bravi a seguire il dettato della nuova legge dai 12 ai 18 mesi si può costruire: entrò il 2022-23 potremmo avere così uno stadio nuovo o rinnovato per i nostri tifosi”.
Fassone sui diritti TV: “La percentuale dei nostri ricavi rispetto ai diritti è sovrabbondante: ora siamo stati avvicinati e superati da tutti gli altri competitor, l’affare completato dalla Ligue1 qualche giorni fa va a posizionare una nuova asticella sopra di noi, ora siamo la Cenerentola dei diritti Tv.
Non ha funzionato il nostro modello, il prodotto calcio che abbiamo offerto negli ultimi anni poteva essere migliore; in più, il modello di offerta è transitato dai competitor delle grandi Tv, senza mai permettere l’ingresso di grandi telecomunicazioni come avvenuto altrove.
Il canale gestito in autonomia dalla Lega, guardato favorevolmente dal Milan, avrebbe potuto permettere una crescita importante: c’è comunque la volontà politica di ogni club per tornare a crescere comunque”.
Antonello sul tema stadio: “Il tifoso va seguito da quando esce di casa fino a quando arriva allo stadio, l’obiettivo è affiancarlo per tutta l’esperienza della partita, arrivando allo stadio e trovando un’infrastruttura che renda la sua giornata memorabile con i servizi offerti.
Dovremmo avere questo, infrastrutture che fanno si che il tifoso percepisca qualcosa di magico in ciò che precede anche il match. Lo stadio di San Siro è iconico e storico ma richiede una ristrutturazione importante, la parte di hospitality oggi per i tifosi è molto bassa, intorno al 3-4% contro il 13 dei grandi stadi.
Dobbiamo porre rimedio abbastanza velocemente perché l’investimento nello stadio si ripaga in maniera veloce, l’esempio è la Juventus: lo sforzo che devono fare Inter e Milan è trovare una soluzione, perché ogni anno che passa fa perdere fonti di ricavo”.
Antonello tra mercato e diritti tv: “Il mercato al momento non è competitivo e molti club ora sono in attesa del bando per i diritti, dobbiamo destagionalizzare i diritti Tv da un lato e generare altri ricavi che possano supportare i club.
Il punto di partenza non è semplice: il sistema calcio è in un momento di pesante indebitamento, la grossa zavorra è questo e nei prossimi anni dovremo porre rimedio”.