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Dall’Inter al Paraguay, dalla Serie A alla Copa America: Diaz si arrende ancora a Klinsmann

A volte ritornano, e non sono quasi mai forieri di belle notizie. Ramon Diaz ha ritrovato di nuovo sulla sua strada Jurgen Klinsmann, stavolta da allenatori, e ancora una volta è l’argentino a uscirne sconfitto. Il suo Paraguay, infatti, nella scorsa notte s’è dovuto arrendere agli Stati Uniti, che con l’1-0 all’albirroja hanno conquistato tre punti e il primato nel girone, mentre i sudamericani sono sprofondati all’ultimo posto del gruppo C, chiudendo l’edizione del Centenario con un solo punto conquistato.

Una delusione che stride, e tanto, rispetto alla semifinale conquistata lo scorso anno in Copa America e che rigetta di nuovo la nazionale paraguaiana nell’incertezza, poiché stamattina il commissario tecnico Ramon Diaz ha rassegnato le dimissioni al presidente della federcalcio paraguaiana. La conferenza d’addio, si legge nel comunicato stampa, si terrà la settimana prossima ad Asuncion, in data e ora da stabilire. E’ stato troppo, per Diaz, vedersi ancora una volta escluso in favore di Klinsmann.

Infatti, quando i due erano calciatori, l’attaccante argentino aveva appena conquistato uno scudetto con l’Inter, nella stagione 1988/89. Era il famoso “scudetto dei record”, quello in cui i nerazzurri conquistarono 58 punti su 68 disponibili (primato assoluto nell’era dei due punti), rimanendo in testa per 29 giornate consecutive. Diaz fu uno dei protagonisti, saltando soltanto una gara e segnando 12 reti. La società nerazzurra decise di puntare per il futuro su Klinsmann, promettente punta dello Stoccarda. Poiché non era consentito avere più di tre stranieri in squadra, tra i tedeschi Brehme e Matthaus e appunto Diaz, a fargli spazio fu proprio l’argentino che così si trasferì al Monaco.

All’epoca, però, l’estromissione dall’Inter non ebbe ripercussioni sulla sua carriera, che visse di altri acuti in Argentina col River e in Giappone dove fu capocannoniere, prima di ritirarsi a soli 35 anni. Memore di questo, Diaz potrà rialzarsi presto e superare anche la delusione della Copa America. Perché a volte, più di rado, ritornano anche le belle notizie, per chi sa aspettare.