Dall’esclusione di Ventura al Napoli: Insigne esalta il ‘suo’ azzurro
E si riparte… da Insigne! Già, proprio lui. Talento puro, cristallino. Che un azzurro, quello del Napoli, lo ha già conquistato da tempo. E che un altro azzurro, seppur di una tonalità diversa, quello dell’Italia, avrebbe voluto conquistarlo nel playoff con la Svezia. Ventura gli ha concesso appena un quarto d’ora nella partita d’andata ed il resto, purtroppo, è storia nota. Italia fuori dal Mondiale e Lorenzo lasciato lì in panchina nella partita di San Siro, a fare il tifo per i suoi compagni di squadra.
Rimpianti? Probabilmente sì. Soprattutto a giudicare la prestazione di Insigne contro il Milan. Il numero 24 si è riaffacciato al campionato con un gol decisivo e tante giocate da campione, soprattutto nel primo tempo. Una bella parata di Donnarumma gli nega il 2-0, il palo gli respinge una conclusione dopo un aggancio poetico (era fuorigioco sì, ma che giocata!). Ed il gol? Scatto sul filo del fuorigioco e destro vincente. Su assist di Jorginho, un altro calciatore spesso discusso nel corso della gestione Ventura. Scherzi del destino.
Lorenzo Insigne ancora protagonista, con quell’azzurro con cui al momento si trova più a suo agio. A casa sua: con il San Paolo ad urlare il suo nome e l’attaccante azzurro a mostrare il numero 24 alla folla. Con il brivido, però. Perchè il gol c’è, bello ed importante. Annullato inizialmente dal guardalinee, prima dell’intervento provvidenziale del VAR. Che tra l’altro ha fatto il suo esordio al San Paolo: sì, perchè i tifosi azzurri hanno dovuto aspettare sei partite per assistere per la prima volta al Video Assistant Referee. Qualche secondo prima di scatenare l’esultanza, rabbiosa. Per il settimo gol stagionale: il quarto in campionato, ai quali vanno aggiunti i tre in Champions League.
Talentuoso, decisivo e… stakanovista. Perchè da più di un anno per Sarri giocano Insigne e altri undici. Cinquantasettesima partita consecutiva da titolare per l’attaccante azzurro, che l’ultima volta è rimasto in panchina nell’ottobre del 2016 a Crotone. Da quel giorno c’è sempre nell’undici di Sarri,lì a correre ed inventare sulla fascia sinistra. D’altronde, con prestazioni di questo genere, come rinunciare a un giocatore così?
Prestazione che, probabilmente, aumentano i rimpianti: contro la Svezia avrebbe fatto comodo il talento di Lorenzo Insigne? Questa, purtroppo, è storia passata. Insigne è ritornato nella sua Napoli, azzurra più che mai. Perchè nel 2018 non ci sarà il Mondiale ma… ‘a maggio voglio essere primo e vincere lo scudetto’.