Dalle notizie di Sky Sport 24 alla battuta sul fantacalcio: “Prendetemi all’asta, farò 20 gol”, Sensi si racconta dal ritiro del Sassuolo
C’è chi
attraversa gli oceani, chi parte per l’America e chi abbraccia la
Cina. L’estate è così, regala libertà e crea nuovi sogni,
soprattutto col pallone. Vacanze? No, semplicemente ritiri. Aria
salubre e merchandising a volontà, in ogni angolo del mondo. Ma
anche in Italia, in uno dei borghi più belli della penisola. Lassù,
nelle montagne del SudTirol: dove il Sassuolo ha deciso di
colorare il cielo azzurro di neroverde. Ammorbidendo la cadenza
tedesca con le dolci melodie emiliane e preparando con passione la
prossima stagione. Tra mercato, allenamenti e nuovi obiettivi da
raggiungere. Senza porsi limiti. Mai. Della serie: “Voi
prendetemi al fanatacalcio e io non vi deluderò: anzi, farò 20
gol”. Parola di un attaccante? No, fuori strada. Il
mittente del messaggio è un folletto del centrocampo: uno con lo
sguardo sveglio, il volto allegro e la voglia di conquistare
definitivamente la fiducia di Bucchi. This is Sensi.
Fanta story e mercato
Esatto, vuole
segnare 20 gol. ‘Esagerato Ste’, ci scherziamo sopra.
Battute e sorrisi di chi ha voglia di consacrarsi e stupire. E così
Sensi si presta al gioco e ci regala aneddoti e curiosità sulla sua
storia. Quella di un ragazzo alla mano e con la testa bella quadrata.
Ma con un passato smemorato, “perché era più forte di me,
come arrivava il weekend mi dimenticavo di inserire la formazione.
Tiravo avanti massimo fino
alla quarta giornata, poi gli amici mi
eliminavano dalla lega”. Dalle aste in compagnia al
calciomercato, quello vero: “guardo spesso SkySport24, mi piace
rimanere aggiornato sulle notizie. E poi anche col cellulare do una
sbirciata alle ultime ore”. Sempre sul pezzo, Ste. Tanto umile
quanto ambizioso. Mente illuminata del centrocampo di Bucchi, un
piccolo ‘Maestro’ con due piedi che seguono rapidamente il
cervello. Forte della base lasciata in dote da Di Francesco ma pronto
a impadronirsi delle nuove chiavi tattiche: “Nella prima
amichevole ho giocato da vertice basso, ma ci sono delle situazioni
di gioco in cui posso interscambiarmi con gli altri centrocampisti.
Abbiamo maggiori libertà di movimento. Il mio ruolo preferito è
davanti alla difesa, ma l’anno scorso ho fatto buone partite anche
da mezzala”.
Registino leggero?
Macché, molto altro: eleganza e sostanza. Prezioso in interdizione e
rapido a trasformare l’azione. Piccolino, sì, un po’ come loro:
“Xavi e Iniesta rimangono sempre i miei idoli. Non c’è nessun
altro giocatore che mi affascina più di loro”. E poi “le
ore passate su Youtube a guardare i video delle
punizioni di Pirlo e Juninho Pernambucano”. Storie di campioni,
già, in campo ma soprattutto nella vita. Racconti di miracoli e
messaggi da rendere indelebili sulla propria pelle: “Mi sono
tatuato una frase di Nick Vujicic: una ragazzo senza gambe e braccia,
ma soprattutto senza limiti”. Un vero e proprio esempio di vita
per Stefano: “Lui fa sport, ha figli, è sposato: eppure non ha
gli arti. E se lui può sognare, perché non possiamo farlo
tutti noi?”. Così Stefano, grazie all’esempio di Nick,
ha imparato a superare le difficoltà. Con l’impegno e il
sacrificio: “A 13 anni ho lasciato casa per andare a Rimini, non
è stato semplice. Nel mio percorso ho visto compagni che non ce
l’hanno fatta: per arrivare serve tanta perseveranza”. E
amore, perché la vita di Ste è fatta da tanti cuori. “In
famiglia i Sensi sono 6: ho tre fratelli, due più grandi e uno più
piccolo. Ah, i nostri nomi iniziano tutti con la S. E ognuno di noi
ha giocato calcio. Quando andai Rimini ci fu addirittura un
interessamento anche per mio fratello più grande”. Famiglia
maschia, tutta pane e pallone. “Ho sempre pensato di fare il
calciatore, a Cesena capì che lo avrei fatto di lavoro”.
Kyrie, Roger e gli scherzi in ritiro
Trasformando
l’innato talento in classe e suscitando l’interesse di tutta
l’Emilia Romagna: da Rimini a Sassuolo, passando per San Marino e
Cesena. “Due anni fa uscì anche dell’interesse di Milan,Inter
e Palermo, ma per me il Sassuolo significa da sempre
tantissimo: è una società pulita,
organizzata e perfetta per valorizzare un giovane”.
Questione si serenità. E divertimento, roba da ritiro. Tra
preparazione atletica e tempo libero assieme ai compagni. Rompendo la
concentrazioni con scherzi e prese in giro, in particolare a tavola:
“La sera torniamo dai campi stremati, abbiamo sempre una fame
incredibile”. E allora via con una bella pizzata: “Qui in
ritiro mandiamo per aria la testa dei camerieri: settimana
scorsa abbiamo ordinato la pizza
e poi, quando ce l’hanno portata, li
abbiamo confusi indicando giocatori
differenti da quelli scritti sulla comanda. Poi boati e cori di
divertimento quando hanno azzeccato l’uomo giusto”.
Fatica e serenità.
Campo, sgambate, piscine e riposi social: “Adoro postare foto su
Instagram per tenere aggiornate le persone che mi seguono”. E
allora impossibile non caricare i selfie con Giulia, “convivo
con le a Modena, e di recente ci siamo tatuati un panda”. Dal
ritiro con l’Italia alle vacanze a Positano e in Puglia: “Mi
dispiace non essere partito per l’Europeo con la Nazionale, ora
però penso solo al Sassuolo”. Lavorando e prendendo spunto
dagli altri campioni: “Purtroppo non sono riuscito a vedere
tutta la finale di Wimbledon, sono dovuto scendere ad allenarmi: ma
Federer è qualcosa di unico. Sì, amo il tennis”. E poi
il basket, con “l’idolo Kyrie Irving e le scorpacciate di
NBA”. Racchetta, canestro e scarpini. Quelli che Sensi indossa
con eleganza e classe, per questo “devo ringraziare Di
Francesco, anche se non ho ancora avuto modo di risentirlo”.
Colpa di un calciomercato frenetico, tra colpi e trattative davvero
affascinanti: “Quella che mi ha colpito di più è stata
l’operazione Bonucci: Leo impreziosirà un Milan
che sta facendo grandi cose”. Intanto Stefano ci saluta
regalandoci una promessa, poco importa se sia solo una battuta: “Voi
prendetemi all’asta, magari farò 20: ma sicuramente sarà la
stagione della consacrazione”. Perché l’estate è così,
regala libertà e crea nuovi sogni: soprattutto col pallone.