Dalla manita di Stroppa alla reunion tra Padalino e lo Zaccheria: Foggia-Lecce, un derby di ricordi ed emozioni
Il conto alla rovescia è quasi giunto al termine. Il big match del girone C di Lega Pro, è ormai alle porte: domani pomeriggio, ore 14.45, Foggia e Lecce protagoniste. Non sarà un semplice derby, non sarà soltanto una grande partita. Sarà la battaglia più importante nella rincorsa alla promozione diretta. Lo sanno bene Giovanni Stroppa e Pasquale Padalino, strateghi di Foggia e Lecce, pronti a sfidarsi in un match fondamentale per la stagione delle due squadre.
Chissà se avrebbe mai potuto immaginarlo a Ferragosto Giovanni Stroppa di ritrovarsi a questo punto della stagione a giocarsi una partita del genere. Ha dovuto interrompere le proprie vacanze anzitempo quando il 13 agosto gli è arrivata la telefonata del direttore sportivo Di Bari. Qualche ora prima il Foggia e De Zerbi avevano interrotto per sempre il proprio matrimonio, spingendo la società rossonera a muoversi verso qualcuno che conoscesse già questa piazza. E allora Stroppa non ha esitato a dire di sì, visto gli anni in rossonero vissuti durante Zemanlandia.
E domani si “godrà” il suo derby dalla panchina, dopo averlo vissuto e vinto anche da calciatore ben 23 anni fa: 5-0, manita ai giallorossi, proprio con la firma di Stroppa, con un calcio di rigore battuto da subentrato, vista la pubalgia che lo tormentava da un po’ di tempo. Dall’altra parte c’era proprio Padalino, caduto da avversario sotto i colpi della banda di Zeman. Un flashback dolcissimo, che Stroppa rivivrebbe molto volentieri: “Sarà una partita bellissima, se potessi tornare indietro di 25-30, mi piacerebbe giocarla sicuramente”, ha sottolineato oggi lo stesso Stroppa in conferenza stampa. C’è aria esplosiva a Foggia, quasi rovente come il ferragosto di cui è stato protagonista. E’ arrivato in città tra lo scetticismo generale di una piazza innamorata del precedente allenatore, subendone – almeno all’inizio – i ripetuti paragoni e confronti. E’entrato nello spogliatoio in punta di piedi, quasi come si sentisse di troppo, riuscendo comunque a riaccendere quell’entusiasmo che mancava dalla scorsa stagione:“Mi fa piacere che la città sia vicina alla squadra, ma negli ultimi tempi ho sempre detto che si è creato un certo feeling con la piazza. Se si è creato così tanto entusiasmo, il merito è dei miei calciatori che l’hanno riportato dopo quanto di buono ha fatto chi c’era prima di me lo scorso anno”. Amen. Dal Vangelo secondo Stroppa, la cui parabola si è impennata a suon di lavoro e umiltà. Valori che Stroppa ha appreso dal papà: un contadino d’altri tempi, tanto impegnato a badare al proprio gregge da non poter accompagnare la moglie in ospedale al momento della nascita di Giovannino. E perciò è nato in una cascina 48 anni fa. In cascina, proprio dove il Foggia spera di mettere un successo fondamentale verso la promozione, ma di fronte ci sarà l’altra big del girone: “Noi e loro siamo state le squadre che hanno mantenuto più equilibrio e costanza nei risultati. C’è da fare i complimenti a Padalino e al suo Lecce”.
Che non si tratterà di una partita come le altre si era capito. Ma per Pasquale Padalino il match contro il Foggia andrà oltre la semplice partita, perché scaverà invece nei ricordi dell’allenatore giallorosso. Lui a Foggia ci è nato e cresciuto e – soprattutto – con questi colori ha esordito in Serie A nella squadra della città dove poi ha vissuto, qualche anno dopo, anche la prima vera e propria esperienza da allenatore. E nel suo palmares c’è una promozione dalla Serie D alla Lega Pro, successo base per la rinascita rossonera degli ultimi anni. “Ho avuto la fortuna di fare il calciatore e per questo devo dire grazie al Foggia. Con quella maglia ho ottenuto risultati importanti che mi hanno permesso di crescere e di imparare tanto. Sempre a Foggia, poi, per la prima volta in carriera ho guidato una squadra da inizio stagione – ricorda Padalino – e quindi le emozioni saranno tante e difficili da spiegare e condividere con qualcuno”. A Foggia, e al Foggia, l’allenatore del Lecce deve tanto. Tuttavia, dopo il fischio d’inizio, non ci sarà più spazio per le distrazioni: “Iniziata la partita, tutto questo farà posto al professionista e il Lecce sarà il mio unico pensiero. Ci giochiamo il primo posto e il futuro; non sarà decisiva, ma si tratterà in ogni caso di una sfida al vertice: chi vincerà domani, darà un segnale forte alle dirette concorrenti”, ha assicurato l’allenatore in conferenza stampa
Foggia contro Lecce, passato contro presente per Padalino: “Comunque vada, sarà una grande partita. Foggia e Lecce sono un lusso per la Lega Pro, un esempio di sportività ed affluenza. A Lecce come a Foggia, il dodicesimo uomo in campo non è mai mancato. Tensione per i tanti tifosi? Assolutamente no. Una volta entrati in campo, i calciatori sono in grado di isolarsi da ciò che hanno intorno.” E sarà proprio in quel momento che, finalmente, avrà inizio lo spettacolo di Foggia-Lecce. In palio c’è un sogno chiamato Serie B.
A cura di Andrea Candelmo & Francesco Calvi