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​Dalla C2 alla A sempre di corsa, Manuel Lazzari e una vita con la Spal: “Che faticaccia stare dietro a Douglas Costa”

Segni particolari: instancabile. Controllate bene, perché sulla carta di identità di Manuel Lazzari (esterno della Spal) ci troverete certamente scritto così. Per informazioni rivolgersi alle corsie esterne del campo Mazza di Ferrara, ma anche a quelle degli altri campi di serie A. Le ha percorse su e giù come un treno, dalla prima di campionato ad oggi. Una freccia (biancoazzurra) con il doppio compito: attaccare, ma anche difendere. “Che faticaccia tenere Douglas Costa della Juventus”, racconta Manuel Lazzari a gianlucadimarzio.com. “Il brasiliano abbina velocità e tecnica, può andare sul destro, sul sinistro: è veramente un fuori classe. Ma sono rimasto impressionato anche dal gioco del Napoli”.

Quelli che fino a qualche mese fa erano solo gli idoli da guardare alla tv, ora sono una realtà con la quale Manuel si sta misurando con ottimi risultati.“ Ho iniziato dalla Giacomense sei anni fa e da lì in poi è partito tutto. Ci siamo salvati in C2, poi l’anno dopo è diventata Spal, e da lì il resto è storia”. Lo dice con la fierezza di chi è stato davvero protagonista, pur partendo dal basso. “Abbiamo vinto la Lega Pro, poi la serie B, ed infine è arrivata la serie A”. E lì la prima volta non si scorda mai. “All’Olimpico contro la Lazio. E sinceramente non poteva andare meglio: siamo riusciti anche a strappare un punto. Ma lo stadio indimenticabile è San Siro. La prima volta quest’anno contro l’Inter, ripensandoci ho ancora i brividi: 50.000 spettatori. Una cosa che fino ad oggi avevo visto solo dalla tv, così anche all’Allianz Stadium di Torino contro la Juve”.

Ma questo è per Lazzari l’anno delle prime volte a tutto tondo, come quella del 28 agosto 2017. “Ho segnato il mio primo gol alla seconda giornata contro l’Udinese al Mazza. Merito del Var”, aggiunge con un sorriso. “In un primo momento era stato annullato, poi quando è stato convalidato non sapevo nemmeno come esultare visto che in tutta la serie B non avevo fatto nemmeno un gol. Istintivamente sono andato sotto la nostra curva ed è stata un’emozione incredibile”.

Ma la strada per conservare la serie A è ancora in salita. La salvezza è lì ad un passo, ma Manuel ne è più che convinto. “Anche l’anno prossimo giocheremo all’Olimpico. Ci salveremo perché siamo un buon gruppo e anche nei momenti difficili siamo rimasti uniti”. Domenica a Crotone sono arrivati tre punti pesantissimi. “Abbiamo fatto un’ottima prestazione grazie al lavoro di tutti”, e dopo una vittoria così non poteva mancare una festa un po’ sopra le righe. “Ci siamo lasciati andare tra di noi, perché davvero l’euforia era alle stelle”, confessa ridendo. Perché il gruppo di questa Spal sembra davvero una forza. “Vado d’accordo con tutti e ho legato soprattutto con Costa, Antenucci che a volte mi massacrano se non faccio dei buon assist ma alla fine sono solo critiche positive, mi servono per crescere”. E magri coronare anche un altro sogno nel cassetto “Mi farebbe piacere essere convocato da Di Biagio e ammetto che mi sarebbe piaciuto partecipare anche allo stage che si è tenuto a Coverciano qualche giorno fa, ma ogni allenatore fa le sue scelte. Personalmente farò il massimo in campionato e se dovesse arrivare la chiamata dalla Nazionale, sarà un grande onore”.

Niente idoli, ma solo punti di riferimento: “Dani Alves e Carvalaj che sono due fenomeni”, mentre a casa ci sono solo la famiglia e la fidanzata. “E’ anche grazie a loro se sono arrivato fin qui”. Il suo unico portafortuna il numero 29. “L’ho sempre portato, fin da piccolo. Perché rappresenta il giorno di nascita di mia sorella, oltre che il mio”. 29 novembre 1993, un’altra informazione che potete leggere sulla carta di identità di Manuel Lazzari della Spal.

Virginia Robatto