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Dal Bologna alla sfida col Bologna, passando per il trasferimento bloccato dai tifosi: il caso Mounier

Iniziare una nuova avventura col piede sbagliato. Eufemismo: sbagliatissimo. Dal Bologna alla sfida col Bologna di sabato. Una situazione che per Anthony Mounier è cambiata poco o nulla in questi tre mesi di Atalanta. E quel campo da gioco visto da inizio stagione col cannocchiale, lo stesso che mimò nella scorsa annata dopo il gol al Frosinone. “Per avvistare moglie e figlio rimasti in Francia”. Non ne avrebbe più avuto bisogno perché dopotutto lui in Francia ci sarebbe dovuto tornare. Invece… “In questa stagione sono arrivati altri calciatori al Bologna e ho avuto poco spazio. Ho preferito trasferirmi in un altro club”. Il 27 gennaio era già tutto fatto col Saint-Etienne: documenti firmati e scambiati. Poi l’imponderabile. Un episodio più unico che raro: trasferimento bloccato dai tifosi. Loro di vederlo in maglia verde proprio non ne volevano sapere: pesava troppo quel passato con gli eterni nemici del Lione dove vinse addirittura il titolo 2007/08, l’ultimo dei 7 consecutivi. Tanto da convincere la società al clamoroso dietrofront. Ma tornare al Bologna non era possibile: serviva una soluzione di ripiego. L’Atalanta. Operazione last minute. “Sono rimasto deluso per un paio di giorni, poi non ho più pensato alla vicenda. Anche perché volevo rimanere in A. L’Atalanta si era fatta viva a inizio mercato, ma in Italia i trasferimenti si concretizzano a ridosso della scadenza. Ho 29 anni e non potevo attendere. Così ho accettato il Saint Etienne”. Dichiarazioni che di certo non hanno fatto cambiare idea ai tifosi del Saint Etienne su Mounier. Lui quel passato al Lione non l’ha mai rinnegato. E mai lo farà. “Esperienza indimenticabile” grazie alla quale nacque l’amicizia con Pjanic e Benzema. “Li sento spesso, Karim mi ha invitato alla scorsa finale di Champions”. Il presente invece dice Atalanta dove “mi trovo bene e anche la città piace molto a me e alla mia famiglia”, nonostante il minutaggio. 4 presenze per un totale di 72′. Un unico obiettivo rimasto: aiutare la squadra di Gasp nella corsa all’Europa, magari già a partire da sabato contro la sua ex. Pronto a rispolverare il cannocchiale. In attesa della canna da pesca o delle bocce quest’estate: “In vacanza mi piace andare a pescare o, da buon francese, giocare alla petanque”. Quando potrà riflettere sulla sua prossima avventura con tutta calma. Per partire col piede giusto ed evitare di scottarsi nuovamente.