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Dai calci ai giocattoli a quelli in Serie A. Valentina Giacinti, un talento diviso tra Brescia e Nazionale

Calciare ogni cosa, quando sei una bambina che sta in piedi a mala pena, indica che avrai una passione più grande di tutte: il pallone. Sono iniziate così la carriera e la vita di Valentina Giacinti, attaccante del Brescia Calcio femminile: “Da piccola, qualsiasi cosa mi regalassero, la colpivo coi piedi. Poi mi guardavo le partite con mio padre Massimo e lo seguivo quando giocava”. A sette anni entra nella scuola calcio più vicina a casa, ad Entratico (è nata a Borgo di Terzo, vicino a Bergamo).

I compagni sono tutti maschi, ma non si è mai sentita intimidita: “Ero l’unica femmina a scendere in campo e mi sentivo fiera. L’unica cosa che mi infastidiva era il nomignolo di ‘maschiaccio’ che ogni tanto mi rifilavano. Ma mi sono rifatta coi gol”. Il più bello? “Ognuno ha un sapore diverso, che dipende dalla partita e dall’avversario”. Finora ne ha segnati 16, guidando la classifica marcatori con la Bonansea. Protagonista anche nello scontro diretto che hanno giocato (e vinto) sabato scorso. 2-1 a Vinovo e aggancio in vetta. Qualche giorno prima, Valentina aveva parlato così dello scontro: “La Juve è una squadra forte, ma siamo maturate nel corso del campionato, siamo unite e abbiamo un allenatore che ci carica tanto”.

Consapevolezza fondata, visto che ora la testa della classifica è occupata da entrambi i club. Quello del Brescia però non è l’unico “Azzurro” che indossa, perché Valentina è anche un elemento della Nazionale maggiore femminile. Le chiediamo della prima convocazione, della vittoria col Belgio e dei Mondiali sempre più vicini: ”Quando sono stata chiamata dall’Under ero contenta ma non realizzavo; invece il momento della Nazionale maggiore non lo dimenticherò mai. Mi ripetevo che non poteva essere vero, con tante giocatrici talentose in circolazione. Col Belgio una partita da pelle d’oca: ad aspettarci allo stadio c’erano parecchie persone che fotografavano il pullman. Dovevamo regalare loro una serata indimenticabile”.

Umile, un po’ timida nelle chiacchiere, ma in campo una vera Leonessa. Che sogna il gol vittoria contro la Juve, che da quando il tape colorato al polso le porta fortuna, non lo toglie più. Che gioca con la Playstation, si diletta tra fotografie, serie TV e libri. Mai bambole però; quelle, le ha sempre calciate via.