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Da simbolo ad escluso, Saponara verso l’addio: le opzioni per il futuro

Un’estate strana, diversa. Riccardo Saponara era diventato un simbolo di un gruppo, di una città, toccata profondamente da una tragedia che ha colpito il calcio italiano quel maledetto 4 marzo 2018. Dopo la morte di Davide Astori, il gruppo di Stefano Pioli si è compattato, unito e ha sfiorato l’Europa in una cavalcata diventata storica. Cinque vittorie consecutive, una striscia positiva che si è interrotta il 18 aprile contro la Lazio al “Franchi”.

Di quel gruppo ci sono stati diversi protagonisti. Tra tutti, Riccardo Saponara, che fino a quel 4 marzo aveva giocato solamente sei spezzoni di gara, mai dall’inizio, mai per più di quarantacinque minuti. Poi la svolta, nata da una disgrazia e dall’amicizia che lo legava ad Astori. Da marzo in poi ha giocato dodici partite, in cui ha anche siglato quattro assist, tra cui quello dello storico gol al minuto 13 di Vitor Hugo al Franchi contro il Benevento, la domenica dopo quella terribile settimana che ha sconvolto tutto il calcio italiano. Sempre in prima linea per difendere la memoria del capitano della Fiorentina. Una fascia da proteggere, e che ha anche indossato, in due occasioni, contro Sassuolo e Milan, in quella che probabilmente è stata la sua ultima partita con la maglia della Viola.

Eh già, perchè adesso Saponara è sul piede di partenza. Qualcosa con Pioli si è rotto. Pochi minuti durante le amichevoli estive, quando di solito anche i giocatori non titolari hanno più spazio. Ma non lui. Oggi non è stato nemmeno convocato per l’amichevole contro lo Schalke 04 giocata a Gelsenkirchen, in Germania. Il giocatore non l’ha presa bene e per lui adesso potrebbe arrivare una cessione. Il Parma resta sempre un’opzione viva, e piace al Cagliari di Maran. Potrebbe anche essere un obiettivo della Sampdoria che cerca un giocatore in quel ruolo dietro le punte. Insomma, adesso si cercherà di trovare una soluzione che possa soddisfare club e giocatore. Saponara si allontana da Firenze, una città che lui ha amato e amerà comunque. Nonostante il calcio, a volte, cambi tutto nel giro di pochi mesi. Come è stato nel suo caso.