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Da Pontedera a… Pontedera. Tra Batistuta e Sherlock, Pinzauti 2.0: “Mai avuto dubbi sulla salvezza. E ora i playoff!”

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Bad, Sherlock, Narcos. Eppure l’appuntamento che non vuole mai mancare è quello
con il gol. Attaccante… di serie. Uno di quelli che prima delle partite non
ascolta la musica. “Altrimenti mi distraggo”. Concentrazione senza le cuffie ed
una “stagione esemplare”. Lorenzo Pinzauti guarda indietro e non ha rimpianti.
Guarda al presente e sogna i playoff con il suo Pontedera. Guarda al futuro e
mantiene i piedi per terra. E’ così Pinza. Classe ’94, attaccante di una squadra che fa dei giovani la propria forza. “Non ho mai avuto dubbi sulla
squadra. Ci ho sempre creduto nella salvezza”.

“Ci siamo salvati con 4 giornate d’anticipo e possiamo puntare ad un finale di campionato con i playoff quindi abbiamo alzato l’asticella. Stagione da incorniciare”. Anche a livello personale: “Ho avuto la possibilità di crescere tanto, mi sono ritagliato il mio spazio”, ha spiegato ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Ne è passato di tempo da quando, giovanissimo, ammirava Batistuta: “Ho sempre tifato Fiorentina, essendo di Firenze. C’era lui a quei tempi. Sicché…”. Accento toscano senza tradire le origini, vizio del gol per ripagare le aspettative. Sette segnati finora in campionato, nel Girone A di Serie C, ma quello che ricorda con più piacere è il primo: “Perdevamo 2-0 contro la Pistoiese; io ho fatto il gol del 2-2. Ho segnato in casa, davanti al mio pubblico per la prima volta. Per ora dico quello”. Già, per ora. Perché il sogno playoff si conquista senza prenderne ma anche realizzandoli. Senza dimenticare quello al Cuneo. Prima doppietta di stagione e rovesciata: “Ho visto la palla, veloce e deviata, che arrivava e poi è stato un attimo, non ci ho nemmeno pensato. Tutto istinto. Poi mi sono girato e ho visto che era entrata”.

Tutto in un attimo. Discorso diverso per la pratica salvezza, ormai già archiviata e conquistata partita dopo partita da una squadra ‘green’. “Pontedera per me è una realtà sana, famigliare. Mi piace tanto. Qui si punta sui giovani e c’è modo di esprimersi al meglio. Abbiamo raggiunto l’obiettivo ed ora possiamo puntare un po’ più in alto”. Il gruppo, uno spogliatoio con il “mix giusto” di esperienza e gioventù, un allenatore meticoloso e la voglia di porsi sempre degli obiettivi. “Bisogna averli ma per ora resto con i piedi per terra”. Perché l’occhio interessato della Serie B è sempre vigile. Ma ora testa solo al Pontedera per Pinzauti che è arrivato nell’estate 2017 ed ha un contratto fino al 2019. La scorsa stagione, dunque, il salto dalla D, passando prima per il Tuttocuoio. Un salto fatto anche grazie alla fiducia e a chi ha creduto subito in lui, come l’agente Osvaldo Mannucci: “Abbiamo un legame bellissimo, più che tra agente e giocatore, come fossimo amici. Non posso che parlarne bene”. Tre anni al Jolly Montemurlo “e quest’anno sono tornato qui al Pontedera per giocarmela da protagonista”. Già, il ritorno. Pinzauti 2.0. Una squadra diversa da come l’aveva lasciata “da piccino quando non mi aspettavo niente” e lui un giocatore nuovo da quello che alla fine era stato solo un ‘arrivederci’.