Da Mertens a Maradona, da Totti a Di Natale, da Inzaghi a Stankovic. Quando il pallonetto rende il calcio poesia
Al San Paolo oggi è andato in onda il Mertens Show: 5-3 al Torino, poker del belga. Ma dei quattro gol segnati, l’ultimo, il pallonetto, è quello che ha mandato in delirio i tifosi sugli spalti e i compagni in campo (Chiriches: applauso e un incredulo “Mamma mia” ad accompagnare). Sì perché quelli sono i gesti per cui il pubblico impazzisce, per cui l’adrenalina scorre veloce e l’esultanza diventa urlo.
Quali sono stati, in Serie A, i pallonetti più memorabili? Ricordarli e citarli tutti è complicato, ma ne abbiamo raccolti quindici, partendo da chi a Napoli faceva tremare lo stadio anche solo palleggiando nel pre partita su Life Is Life degli Opus.
1 – Maradona, Napoli – Verona, 1985/86. Palla poco oltre la linea di metà campo, sulla sinistra. Maradona: “Ho visto che Giuliani era fuori dalla porta, mi è rimbalzata la palla, ho calciato e per fortuna è entrata ”. Gol capolavoro, nessuna fortuna.
2 – Del Piero, Juventus – Fiorentina, 1994/95. Nel ’94 Del Piero aveva 20 anni. Al Delle Alpi, i bianconeri, rimontato lo 0-2 firmato Baiano e Carbone con una doppietta di Vialli assistono al capolavoro di Pinturicchio, che all’87’, firma la vittoria con un pallonetto da cineteca
3 – Recoba, Empoli – Inter, 1997/98: la squadra toscana conduce 1-0 sui nerazzurri di Simoni. Entra Recoba a metà del secondo tempo e disegna da metà campo una parabola col sinistro che scavalca Roccati e finisce in rete. Anche in questo gol, forse, c’è tutto l’amore che il presidente Moratti ha provato per il Chino.
4 – Roberto Baggio, Vicenza – Bologna, 1997/98, Ottava giornata, il Bologna gioca a Vicenza. Al 53’ Baggio si spinge in fondo all’aera di rigore e fa partire un tiro di sinistro che scavalca Brivio. Non servirà per vincere la partita, ma la prodezza rimarrà tra i suoi gesti atletici più belli.
5 – Shevchenko, Milan – Juventus, 2001/02. L’attaccante che ha fatto innamorare la Curva Sud di San Siro come pochi altri, segna a Buffon un gol che apre un caso di volontarietà. La Juve dice “cross sbagliato”, il Milan dice “magia balistica”. A guardare la carriera di Sheva, viene da pensare che quel pallonetto l’abbia proprio cercato.
6 – Simone Inzaghi, Lazio – Perugia, 2003/04. All’Olimpico la Lazio vince 2-1 sul Perugia di Cosmi. Le speranze di pareggio crollano quando Corradi serve un pallone a Simone Inzaghi al limite dell’area avversaria. Pallonetto morbido che supera Tardioli ed è il 3-1definitivo.
7 – Totti, Inter – Roma, 2005/06. Il gesto del capitano della Roma rimane nelle menti di ogni amante del calcio. Doppio dribbling a centrocampo, finta, poi un occhio a Julio Cesar. È fuori dai pali. Grave errore. Totti non ci pensa su e sfodera il suo marchio di fabbrica. Cucchiaio dai 25 metri. San Siro e Mancini in piedi ad applaudire. Sipario
8 – Quagliarella, Atalanta – Sampdoria, 2006/07. Alla settima di Serie A, la Sampdoria di Mazzarri è ospite dell’Atalanta. La partita finirà 3-2 per i padroni di casa ma la prodezza indimenticabile è il momentaneo 0-2 di Quagliarella, che al 10’ del primo tempo raccoglie da Franceschini in profondità e beffa Calderoni con un delizioso pallonetto.
9 – Vieri, Atalanta – Siena, 2006/07. I bergamaschi ospitano il Siena: al 10’ del primo tempo Colantuono mette Vieri. Sull’1-1 gli capita l’ennesimo pallone: “Mi passa per la mente l’immagine di Manninger fuori dai pali, scatta il pilota automatico e d’istinto carico il sinistro, calciando di rabbia. Gol!”.
10 – Mascara, Palermo – Catania, 2008/09. Nella lezione di calcio che il Catania ha dato al Palermo nel derby siciliano, nel marzo 2009, entra nella storia il pallonetto dai cinquanta metri con cui Mascara scavalca Amelia e mette a segno il 3-0 per gli etnei. Precisione chirurgica da distanza siderale.
11 – Stankovic, Genoa – Inter, 2009/10. Ottava giornata, a Marassi contro il Genoa, c’è l’Inter di Mourinho. La partita finirà 3-0 per i nerazzurri, ma delle tre reti la prodezza nasce da un disimpegno sbagliato di Marco Amelia. Pallone regalato a Stankovic che da centrocampo, con destro al volo, sigla con una magia il terzo gol dell’Inter.
12 – Di Natale, Fiorentina – Udinese 2011/12. I tre punti vanno alla squadra di casa ma il gol da manuale è del fuoriclasse bianconero. Montolivo perde palla sulla trequarti, Armero lancia Di Natale, che non perdona: tiro, interno del palo e gol. Boruc in porta non può nulla.
13 – Miccoli, Palermo – Chievo, 2012/13. Dei tre gol che nel settembre 2012 segna il capitano rosanero Miccoli al Chievo, è la rete all’83’ che fa impazzire i suoi tifosi. Kurtic lo innesca e da 45 metri l’attaccante supera Sorrentino appena fuori dai pali. Eurogol.
14 – Pjanic, Roma – Verona, 2013/14. Basti pensare che in questa partita, la prodezza di Miralem Pjanic, sublime pallonetto al limite dell’area, vale il boato dell’Olimpico prima, l’applauso di Mandorlini poi. Se l’apprezzamento viene dalla panchina avversaria, il gesto atletico è per forza stellare.
15 – Dionisi, Frosinone – Sampdoria, 2015/16. Ottava giornata, il match se lo aggiudica la squadra di casa. Il secondo gol è un numero di Dionisi, lanciato da Chibsah. A tu per tu con Viviano non si fa pregare, pallonetto perfetto.