Da Gullit a Osvaldo, da Filippini a Lapadula: con loro è tutta un’altra musica
Si dice che quando una squadra gioca un calcio spettacolare produca una vera e propria sinfonia. Non è il caso di andare a scomodare i grandi della musica classica, certo, ma sta di fatto che qualcuno dal mondo del pallone ha provato anche a fare il (grande) salto a quello musicale. Dalle scale del tunnel dello spogliatoio che molte volte portano in campo, a quelle da ripetere sui tasti neri e bianchi di un pianoforte. O ancora, dal ritmo alto da utilizzare per pressare gli avversari, a quello più o meno dance per tenere in pista centinaia di persone. Insomma, il collegamento tra le due discipline non sembra poi così improbabile.
Un nome tira l’altro, ma a giudicare dalle qualità in campo, questa squadra qui le potrebbe “suonare” a tanti avversari.
In porta ci mettiamo Ruslan Karimovič Nigmatullin. Chi? L’ex portiere di Verona e Salernitana nei primi anni del 2000, ha impiegato poco a capire che con le mani poteva fare cose decisamente migliori di parare. Ecco perché ai guanti ha preferito cd e vinili e nell’arco di qualche anno è diventato uno dei dj russi di maggior successo.
Difesa a tre con il chitarrista Paolo De Ceglie da una parte e Martin Kayongo-Mutumba: il ragazzo ugandese con un passato anche nell’Aik Solna è diventato quasi più famoso per i suoi dischi rap che per le sue chiusure difensive. A guidare il terzetto chi se non Alexis Lalas, il primo americano della serie A. Capelli rossi e lunghi, bandana e rigorosa chitarra di ordinanza, quella con la quale faceva ballare tutta padova negli anni ’90. Qualità che gli valse anche il soprannome di “Cobain del soccer”.
Centrocampo di qualità affidato ai polmoni di Antonio Filippini (che insieme al gemello Emanuele ha fondato anche una band “Stalkers”), che in questo caso gli servirebbero a correre più che a cantare dal momento che accanto a lui girerebbero: Ruud Gullit che nel 1988 fondò la reggae band “Revelation Time”, Leonardo Morosini (pianista-trequartista del Genoa) e Gaizka Mendieta, che dopo il flop con la maglia della Lazio si è ripreso la scena nel ruolo di Dj di fama internazionale.
In avanti un tridente più una riserva, che se fossimo nell’era del vinile sarebbe il così detto “lato B”. Osvaldo, chitarrista niente male, Lapadula, che da poco ha messo in mostra le sue qualità di pianista, Jesé i cui brani tra i più cliccati del web e Memphis Depay che prima di sbarcare allo United ha inciso un disco rap andato letteralmente a ruba in Olanda.
Direttore d’orchestra, ops…allenatore: Serse Cosmi. E chi se non l’uomo che da anni fa ballare tutti a Formentera e non solo. Perché quando era sulla panchina del Trapani si occupava lui stesso di scegliere la playlist migliore da far ascoltare a tifosi e giocatori del Provinciale prima delle gare casalinghe dei suoi ragazzi.