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Da Bonaventura a Gagliardini passando per Cutrone e non solo: ecco chi avrebbe potuto giocare il derby a maglie invertite

Fa uno strano effetto, eh? Qualche secondo di riflessione e… “Sono davvero Bonaventura e Gagliardini?”. Maglie invertite e classico disorientamento di chi abituato a vedere un certo giocatore vestire determinati colori, con un’altra maglia quasi non lo riconosce. Tranquilli, si tratta solo di un fotomontaggio. Niente supposizioni da prossimo calciomercato ma di quello passato… sì. Di chi avrebbe potuto vestire rossonero ma poi ha sposato la causa nerazzurra, e viceversa. Apprezzamenti, idee, trattative e affari saltati clamorosamente all’ultimo minuto puntualmente in favore di chi risiede sull’altra sponda di Milano. Veri e propri scherzetti tra cugini. Ecco chi avrebbe potuto giocare il derby di domenica a maglie invertite.

Milan: dallo ‘scippo’ in extremis di Bonaventura al baby Cutrone

  • Giacomo Bonaventura – Il Jack rossonero fu ad un passo, o meglio, ad un centimetro dall’Inter giusto qualche minuto prima di firmare per i rossoneri. 1 settembre 2014, ultimo giorno di calciomercato: “La situazione è stata surreale: ero venuto a Milano per firmare con l’Inter ma loro dovevano cedere un giocatore, cessione che poi non si è concretizzata – dichiarò proprio Bonaventura qualche tempo dopo -. Ho aspettato tutta la giornata, poi in serata è arrivata la telefonata di Galliani; è sicuramente stato il momento più emozionante della mia carriera. Dopo anni di sacrifici in provincia, è arrivata questa grande soddisfazione, al momento della firma mi sono emozionato molto. Una chiamata di una società importante come il Milan non poteva essere rifiutata”.
  • Patrick Cutrone – E pensare che anche il baby prodigio dell’Academy rossonera sarebbe potuto sbocciare in nerazzurro. Nel 2007 infatti, prima di finire al Milan, “c’era stato un provino con l’Inter, era andato anche bene – ha rivelato il papà, Pasquale -. Poi non li ho più sentiti e siamo andati a farne un altro con il Milan. Per lui è stato il massimo, anche perché è milanista. È piaciuto subito a Bianchessi, c’è stata una stretta di mano da signori vecchio stampo. Più che la firma, è bastata quella”.
  • Gianluigi Donnarumma – Estate 2013, il passaggio di ‘Gigio’ appena quattordicenne dal Club Napoli all’Inter era ormai cosa fatta. “Definimmo il suo passaggio all’Inter con il responsabile del vivaio Samaden che venne a Castellammare per parlare con il sottoscritto e il papà pur di far scegliere i colori nerazzurri al ragazzo – parola di Ciro Amore, Presidente della Scuola Calcio dove Donnarumma ha mosso i primi passi -. Andammo a Milano con i genitori per cinque giorni, Donnarumma fu anche iscritto a scuola lì: era davvero fatta. Quando siamo tornati a Castellammare, però, il Milan si mostrò più concreto perché il cugino di Mino Raiola, Enzo, disse a Galliani che non poteva perdere questa occasione. Così, in poche ore, Gigione è diventato rossonero”.
  • Lucas Biglia – Il centrocampista argentino fu più volte vicino a vestire nerazzurro. Prima ai tempi dell’Anderlecht (dal 2013 al 2017, ndr) quando ricevette una proposta dal club nerazzurro che lo corteggiò insieme al Real Madrid dietro precisa richiesta dell’allora allenatore Andrea Stramaccioni. Non se ne fece nulla e così Biglia iniziò la sua esperienza italiana con la maglia della Lazio. Poi, proprio ai tempi della Lazio, nel 2015, l’Inter lo trattò ma i numerosi problemi fisici di Biglia non convinsero mai la dirigenza nerazzurra a sferrare l’attacco finale. E così recentemente Biglia è diventato rossonero.
  • Fabio Borini – A lungo corteggiato dai nerazzurri, nell’estate 2015 Borini fu davvero a tanto così dal traferirsi all’Inter. Alla fine però salutò il Liverpool per vestire per la seconda volta la maglia del Sunderland. Il resto è storia recente, proprio come il suo passaggio in rossonero in estate.
  • Manuel Locatelli – Un altro, ennesimo prodotto della cantera rossonera che sarebbe potuto diventare grande coi cugini: Manuel Locatelli. A rivelare il retroscena fu Bianchessi: “Era corteggiato anche dall’Inter e stava parlando anche con loro, poi però ha scelto il Milan”.
  • Suso – Un rinnovo che tardava ad arrivare e voci sull’interesse da parte dei cugini che di certo non hanno fatto impazzire di gioia i tifosi rossoneri. Anzi. A rivelare però come i contatti non siano stati mai approfonditi è stato proprio il giocatore spagnolo: “È vero che Inter, Napoli e Roma mi hanno cercato, ma il Milan non ha mai avuto intenzione di vendermi. Non ero sul mercato, né per 25, né per 30, né per 80 milioni”.
  • André Silva, Ricardo Rodriguez e Hakan Calhanoglu – Ecco i corteggiatissimi del Massimo Mirabelli fin da quando ricopriva il ruolo di capo degli osservatori dell’Inter. Sogni nel cassetto diventati realtà però non appena ricoperto il ruolo di ds in estate. Non dell’Inter, ma del Milan: piccolo dettaglio.

Inter, questione di telefonate: da Gagliardini e Candreva

  • Yuto Nagatomo – Gennaio 2011, voci di corridoio parlano di un Milan che ci provò sul serio per Nagatomo prima che il giapponese finisse all’Inter. Galliani ci pensò ma la trattativa non decollò mai, con l’Inter che successivamente fu abile a portare a compimento l’affare.
  • Borja Valero – Lo scorso giugno Marca lo diede per fatto al Milan. Voci fondate o meno? Il centrocampista spagnolo, dal canto suo, smentì tutto un mese dopo: “Quello che so è quello che sapete voi. Non ho notizie di nessun tipo. Faccio i complimenti a Montella per il Milan”. Il 10 luglio infine fu ufficiale il suo passaggio dalla Fiorentina all’Inter.
  • Roberto Gagliardini – Questione di chiamate. A rivelare il retroscena sul ‘Gaglia’ è il patron dell’Atalanta, Percassi, lo scorso febbraio: Berlusconi mi chiamò per chiedermi di tenere bloccati sia Caldara sia Gagliardini. Io gli dissi: ‘Sì, ma fai in fretta’. Poi però quando si è reso conto di non poter chiudere l’operazione si è fatto da parte”. Col Milan così fuori dai giochi, l’11 gennaio l’Inter chiuse la trattativa portando ad Appiano il centrocampista classe ’94 scuola Atalanta.
  • Antonio Candreva – Nuovo giro, altra chiamata. Questa volta nell’estate 2016, non da parte di Berlusconi ma di Galliani. L’ex ad rossonero telefonò all’amico Claudio Lotito per ricordargli come i rossoneri vantassero una ‘corsia preferenziale’ nella trattativa per Candreva, ottenuta l’estate prima con il prestito gratuito di Matri alla Lazio. Al termine dell’estate 2016 invece Candreva passò all’Inter.
  • Marcelo Brozovic – Tempo fa il Corriere della Sera svelò un curioso retroscena. Prima che ‘Brozo’ finisse all’Inter, era stato offerto proprio ai rossoneri anche grazie alle simpatie milaniste del suo agente (Miroslav Bicanic). L’affare tuttavia non andò in porto per motivi di carattere economico. Adriano Galliani non mise sul piatto i 3 milioni di euro che invece Erick Thohir investì per il prestito oneroso del centrocampista croato fino a giugno 2016 con successivo obbligo di riscatto fissato a 8 pagabili in più rate. Non fu però l’unica occasione in cui il Milan pensò al centrocampista attualmente di proprietà dei cugini nerazzurri. Infatti, nel 2016, quando tra Brozovic e l’Inter si respirava aria di rottura, fu più di un’idea per Galliani & Co. Alla fine però Brozovic non si mosse da Appiano ed il resto è storia recente, nonostante il croato sia costretto a guardarsi dal divano il derby di domenica a causa di un infortunio.