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Crotone, Nicola: “Salvezza? Il Barcellona insegna che le rimonte non sono impossibili”

Il Crotone ci prova. Sulla carta la sfida con l’Inter sarebbe già persa, ma Davide Nicola conta sull’effetto Scida e sull’euforia portata dalla vittoria sul Chievo. Nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport l’allenatore piemontese si dice fiducioso:

Vero, ma la classifica non rappresenta la reale differenza di valori. Se togliamo gli errori arbitrali e aggiungiamo la qualità del gioco, arriviamo a 2­3 punti di distacco. Il calcio è imprevedibile, il Barcellona insegna che le rimonte sono possibili…Ho scelto Crotone proprio per la coerenza di una società che ti permette di lavorare bene e ti sa valutare giorno per giorno. All’inizio, ci siamo detti: l’obiettivo è cercare di salvarsi sapendo qual è il valore di una squadra che gioca per la prima volta in A. La differenza di un allenatore è minima, conta il gruppo, conta soprattutto essere in linea con gli obiettivi. Il Crotone sta facendo dignitosamente un campionato difficilissimo, valorizzando giocatori come Falcinelli e Ceccherini, che sono stati convocati per gli stage della Nazionale e dando continuità a chi, come Stoian e Crisetig ne aveva avuta poca.

L’allenamento in spiaggia durante la sosta ha stupito tutti: “Ma guardate che non si trattava di una novità rivoluzionaria. Era la settimana della sosta, bisognava che i ragazzi lavorassero divertendosi, senza pensare troppo al resto. C’erano 24 gradi, la spiaggia vicino al campo: abbiamo approfittato per fare una seduta di forza. La rifaremo“. Futuro: “Il rinnovo è automatico, a me interessa soprattutto dimostrare che il Crotone può stare in A. Sono ambizioso e umile in parti ugualI. Un allenatore deve studiare la storia della città che rappresenta, la gente, la mentalità dei tifosi. Pregi di Crotone? Non c’è stress, c’è entusiasmo, il clima è stupendo. Per i difetti vale la regola delle 3 T: sono tanti, sono troppi, sono di tutti.