Cristina Russo, una vita per i giovani: “Un lavoro difficile, dobbiamo crederci di più. Da Bentivegna a Fiordilino: i talenti che verranno”
“Crediamo nei giovani“, ritornello abusato più che mai. Perché poi, a conti fatti, lanciare i propri talenti, ma soprattutto crescerli, è difficilissimo. Serve passione, pazienza, perseveranza: doti che ogni giorno mette nel proprio lavoro Cristina Russo, procuratrice che ha dedicato la propria vita ai giovani calciatori. E’ quasi una madre per loro, ne cura la crescita a 360°: personale e calcistica. “Il mio lavoro, difficile, è proprio quello di individuare tra migliaia di giovani quelli che hanno grandi prospettive e propensioni naturali al calcio per crescerli tra enormi difficoltà fino alla prima squadra”. Requisiti speciali? “Possibilmente giovani italiani – confessa a GianlucaDiMarzio.com – perché in Italia, senza retorica, ci sono potenziali grandi calciatori che, a differenza di quelli stranieri, devono affrontare immensi ostacoli, ingiustizie e tanto altro prima di affermarsi”.
Come mai, allora, è così difficile emergere per un giovane italiano? “Gli osservatori sono scarsi e molti non sanno individuare i talenti, la maggior parte di loro è legata a procuratori i quali a loro volta sono legati a compiacenti dirigenti sportivi (e quindi scelgono in molti casi calciatori senza talenti particolari togliendo spazio a chi invece ne ha). Spesso gli stessi allenatori non sono aggiornati e molti agevolano alcuni ragazzi per tutti i motivi tranne quelli calcistici”. Un attacco duro, sì. Ma motivato: “Il mio non è un modo nero di vedere il calcio, ma lo specchio della realtà attuale. Portare dei giovani, senza cordate o senza amicizie, ma solo per meritocrazia, in prima squadra in Italia… ragazzi il cui cognome non finisce né per “-ao” né per “-ic”, è davvero un miracolo. Eppure sono ragazzi che alle società non costano nulla. ma che ad un certo punto diventano grossi ricavi: oggi stanno capendo tutti, anche perché di soldi ce ne sono pochi, che le uniche vere grandi e convenienti risorse sono i giovani”.
Come se ne esce da questa situazione? E come si aiutano i giovani talenti? “Sto lavorando e sono vicina a questi ragazzi 24 ore su 24, dando loro fiducia e appoggio morale, perché non dobbiamo trascurare il fatto che sono giovani minori con le problematiche della loro età e che vivono stress allucinanti. Instauro con ciascuno di loro un dialogo ed un rapporto di fiducia affinché loro possano sentirsi sicuri e protetti e possano dare cosi’ il massimo, sapendo aspettare il loro momento. Le società ormai mi conoscono e sanno che nonostante io sia una persona onesta, leale e seria, non possono commettere imprudenze o ingiustizie con i miei ragazzi perché chiunque non fa calcio serio o non rispetta i giovani calciatori si scontra con me e con i miei obiettivi lavorativi”. La ricetta? “Coinvolgo i genitori attivamente nella vita calcistica dei figli, anche se, a volte, sono proprio i genitori i primi a rovinare i loro figli con la loro smania di denaro o di successo professionale. Insomma è un lavoro continuo, estenuante, senza tregua, che a volte viene interrotto da millantatori che promettono grossi club e false illusioni distruggendo tutto il lavoro fatto. In questo momento ho centinaia di ragazzi in Italia e all’estero, tutti con grosse prospettive e conto di portare la maggior parte di loro in prima squadra”.
E sono davvero tanti i talenti “cresciuti” da Cristina: da “Bentivegna, classe ’96 in prima squadra a Palermo. Nazionale, definito da Messi uno fra i 10 giovani calciatori più forti del mondo e testimonial pubblicitario insieme all’argentino”, a “Fiordilino, un altro ’96 in prestito al Cosenza ma su cui il Palermo fa affidamento, Sta facendo benissimo, osannato dai tifosi per la sua bravura e verità, ambito anche da club stranieri. Poi c’è Simone Lo Faso, Nazionale ’98 che molte squadre italiane e straniere ci invidiano e che diventerà un grandissimo calciatore. Al Palermo ci sono anche Punzi e Costantino, presto il Palermo li aggregherà alla prima squadra e molti club stranieri li stanno seguendo. Cito anche Shaquir Tafa, difensore importante classe ’98 che la Nazionale albanese ha voluto convocare, Antonio Di Paola (un ’99 esterno mancino su cui il Palermo sta puntando), Mattia Guarnieri (portiere 2000 con fisicità e qualità), Giovanni Caffaro, Simone Fiore, Morena Chermes, e tanti altri. Citarli tutti sarebbe impossibile, ma questi nomi sicuramente arriveranno a fare i calciatori professionisti. E spero tutti in Italia, perché vorrei potenziare il nostro calcio giovanile. Mi sto occupando anche del settore giovanile dell’Avezzano, organizzando dei camp nei quali allenatori esperti e professionisti si occuperanno per 5 settimane di perfezione tecnicamente giovani calciatori, organizzando anche tornei amichevoli con le varie categorie e con grossi nomi del calcio. Sto preparando uno stage di formazione e perfezionamento della tecnica per i portieri e gli attaccanti, il comune di Avezzano mi affiancherà nei vari progetti grazie all’Assessore allo Sport Fabrizio Amatilli. Stiamo crescendo tanti giovani di grande prospettiva, dai fratelli Besana ad Alessandro Murzilli. Insomma, c’è tutto un mondo che gira intorno ai nostri giovani”. Ed il futuro sarà loro, c’è da scommetterci.