Ronaldo out contro Team K-League: via all’azione legale dei tifosi
Quando lo spettacolo non vale il prezzo del biglietto. Tifosi asiatici su tutte le furie dopo il mancato impiego di Cristiano Ronaldo nella sfida contro il Team K-League, formazione composta dai giocatori migliori del campionato coreano. Il match – conclusosi sul punteggio di 3-3 – era andato in scena a Seul lo scorso 26 luglio e il portoghese era stato tenuto in panchina a causa di un infortunio. Un contratto stipulato con gli organizzatori, tuttavia, imponeva Cr7 di scendere in campo per almeno 45 minuti oltre a dedicarsi alla firma degli autografi, così adesso i sostenitori, delusi, hanno deciso di assumere un avvocato e intraprendere un’azione legale. Come riporta il Sun, si riterrebbero truffati e ingannati, avendo comprato il tagliando per vedere all’opera il loro idolo.
Il compito di far valere le proprie ragioni contro The Fasta Inc, società organizzatrice dell’evento, è stato affidato a Kim Min-ki. Si parla di 60mila spettatori, ai quali, insieme al rimborso del prezzo del biglietto, dovrebbe essere versato un risarcimento per il danno subito. In totale, il conto si avvicinerebbe alla cifra elevatissima di 46milioni di sterline. “Per il momento ci hanno chiamato in due -afferma Kim- ma ci aspettiamo altre 60mila telefonate nelle prossime ore”. L’accusa sta richiedendo 48 sterline per il costo del tagliando, 70 penny per la commissione e ben 696 sterline di risarcimento per “Angoscia mentale”.
Proprio sul punto Kim ha spiegato: “Alcuni sono dei veri fanatici, tifosi accaniti. Per loro non vedere Ronaldo è stato un dolore immenso”. Un caso particolare: “Normalmente viene solo restituito quanto versato per il titolo d’ingresso alla manifestazione, qui però si sconfina. La società, infatti, attraverso false pubblicità, ha approfittato della passione della gente”.