Napoli Femminile, dg Crisano: “La città ama le ragazze e ci seguono dai balconi”
Il direttore generale del Napoli Femminile, Nicola Crisano, racconta il progetto, la squadra e le ambizioni del club. Con uno sguardo alle sue esperienze passate, da Ischia a Miami.
Protagonista di una doppia promozione dalla C alla A, il neopromosso Napoli Femminile ora punta in alto. Si sogna e si lotta costantemente, a caccia della prima vittoria in serie A. I tre punti ancora non sono arrivati, ma un pareggio sì, contro il San Marino Academy, proprio la scorsa giornata. Quello del club azzurro è un progetto ambizioso.
Ce lo spiega Nicola Crisano, direttore generale del club. “Poter rappresentare la città di Napoli è un’emozione forte, ma anche motivo di onore e orgoglio – spiega il dg a gianlucadimarzio.com -. La chiamata del presidente Carlino è arrivata un mese fa e mi ha riempito di gioia. Non avrei potuto dire di no”. Convinto dalla grande passione e “dal forte sentimento del presidente nell’illustrarmi il progetto”.
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"Sogniamo in grande"
Le ambizioni sono alte: “Sogniamo in grande. Sono convinto che passo dopo passo diventeremo una realtà importantissima. Saremo competitivi al massimo e ce la giocheremo con le big”. Oggi si stanno costruendo le fondamenta e si ragiona per crescere: “Siamo una neopromossa e da tale dobbiamo pensare. Lavoriamo al massimo per formare una struttura solida, anche a livello societario”. Crisano è arrivato anche per questo: “Aiutare la società con l’esperienza accumulata nel maschile. Oltre che nella direzione generale, sono pronto a dare il mio supporto anche nel campo tecnico”.
"Obiettivo salvezza"
Dopo otto partite giocate, le azzurre sono in fondo alla classifica. Ma questo non spaventa: “Per quello che ho visto nelle prime gare, il Napoli ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Ora vivremo alla giornata, con l’obiettivo primario che resta ottenere con tranquillità la salvezza”. Le potenzialità per restare in A ci sono eccome: “La rosa è di buon livello e rispetto le scelte fatte dall’allenatore Marino e dal ds D’Ingeo quest’estate sul mercato. Sto studiando, presto potrò esprimermi al meglio. Credo che con il lavoro quotidiano ci prenderemo ciò che meritiamo”.
"Fiore all'occhiello della città"
Un rapporto forte quello tra la città di Napoli e le sue giocatrici: “Nel quartiere di Barra – dove le ragazze giocano le gare casalinghe – si è instaurato un grande legame con gli abitanti. La gente del posto le adora! La risposta dei tifosi è forte e questa squadra si sente figlia di Napoli”. Ha forte valore anche lo stadio scelto dal presidente Carlino: “Il Caduti di Brema è proprio al confine della città. L’atmosfera è tanto passionale che, nonostante l’impianto sia chiuso causa Covid, i tifosi guardano la partita dai balconi dei palazzi che affacciano sul campo”. Con il sogno vivo e concreto “di diventare presto un’eccellenza: un vero e proprio fiore all’occhiello della città”.
Da Procida a Ischia, Torino, Giugliano e… Miami!
Crisano è nel calcio sin da bambino. Da anni dirigente. “Tutto è iniziato quasi per gioco, dalle categorie minori, sull’isola di Procida, dove sono nato. Partiti dalla Prima Categoria, in poco tempo siamo arrivati alle finali per accedere all’Eccellenza”. Poi l’Ischia, la prima chiamata del presidente Carlino: “Un’avventura da record. Dopo un secondo posto, abbiamo stravinto il campionato di Serie D, poi le finali Nazionali e l’anno dopo siamo rimasti tra le prime otto in C”. Bei ricordi che scorrono veloci. E tra questi, menzione d’onore per “l’American Dream”. A Miami ho vissuto una vacanza-lavoro con il Miami United”. Quindi il ritorno in Italia e l’approdo prima al Torino come osservatore, poi “in una delle piazze più calde che ho vissuto, il Giugliano della famiglia Sestile. È stata una tappa incredibilmente bella: ci ho lasciato il cuore!”.
Pausa e ripartenza
Sportivamente, tutto procedeva per il verso giusto e sul tavolo c’era una proposta importante: “Quella del Messina”. Ma Crisano l’ha rifiutata, decidendo di dedicarsi “all’attività di famiglia. Mio padre era morto da poco e, avendo una società di polizia investigativa a Napoli, ho deciso di dedicarmici per non buttare ottant’anni di attività”. Una pausa che per qualche periodo lo ha tenuto lontano dal pallone, ora tornato a rotolare nella sua quotidianità: “L’azienda la sta portando avanti mio figlio, laureato e con un master in criminologia, insieme alla famiglia. Così io ho tempo per dedicarmi al calcio e a questa sfida ambiziosa chiamata Napoli Femminile”. I riflettori si riaccendono, Crisano lascia i faldoni delle indagini e rispolvera le schede tecniche scritte negli anni. “Con la voglia di dare tutto per questa società”.
di Luca Bendoni