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Cremonese, riaperto il settore distinti dello Stadio Zini dopo i lavori di riammodernamento: sabato l’esordio col Parma

Una giornata di festa per la Cremonese: dopo il sopralluogo di ieri, il settore dei distinti è ufficialmente agibile. Fin da questo sabato, 20 gennaio contro il Parma, sarà possibile ususfruire del settore rimasto vuoto per tutto il girone di andata per i lavori di riammodernamento. Ecco il comunicato del club grigiorosso: “Sabato 20 gennaio riapre al pubblico anche la Tribuna “Distinti” e, come cantano i ragazzi della Curva Sud “Erminio Favalli”, mai come stavolta sarà bello uscire “di casa per andare allo stadio”. In occasione di Cremonese-Parma essere presenti allo stadio consentirà non solo di sostenere la propria squadra del cuore, ma anche di mettere il proprio cuore a sostegno di un’iniziativa solidale.

In questa giornata di festa per i colori grigiorossi Il Cavalier Giovanni Arvedi, da sempre sensibile alle problematiche sociali che riguardano non solo il nostro territorio, ha pensato di coinvolgere il pubblico dello Zini facendo in modo che la giornata di festa possa essere condivisa con chi ogni giorno soffre e lotta contro malattie ovvero è chiamato ad affrontare situazioni di disabilità fisica o psichica. E’ per queste ragioni che l’incasso della Tribuna “Distinti” relativo alla gara con il Parma sarà interamente devoluto alle associazioni cremonesi Occhi Azzurri Onlus e Medea Onlus e alla Fondazione “Stefano Borgonovo”.

L’iniziativa è stata presentata nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella mattinata di giovedì al Centro Sportivo “Giovanni Arvedi” e a cui hanno preso parte: Gianluca Galimberti (Sindaco di Cremona), Paolo Bedin (Direttore Generale Lega B), Paolo Rossi (Presidente U. S. Cremonese), Chantal Guigard Borgonovo (Presidente Fondazione Borgonovo), Filippo Ruvioli (Presidente Associazione Occhi Azzurri), Rodolfo Passalacqua (Vice Presidente Associazione Medea). Un video messaggio è arrivato anche dal genetista cremonese Riccardo Sabatini, attualmente al lavoro negli Stati Uniti.

Ad aprire l’incontro è stato il sindaco Gianluca Galimberti che si è soffermato sul lavoro di squadra messo in campo per portare alla riapertura dei Distinti in occasione della prima gara del girone di ritorno (“Una riapertura fortemente voluta dalla gente”) e sull’importanza dell’iniziativa voluta dalla Cremonese in condivisione con le tre realtà no profit: “Sport e solidarietà sono parole che non hanno in comune solo la lettera iniziale, tutt’altro. Queste associazioni lavorano quotidianamente per realizzare del bene e poi il bene genera altro, di continuo”.

La parola è poi passata a Chantal Borgonovo, presidente della Fondazione “Stefano Borgonovo”: “Il cavalier Giovanni Arvedi – ha detto – è stato paragonato a un moderno mecenate. Mi ricorda i vecchi Presidenti delle società calcistiche, persone di alto livello, particolarmente sensibili e che credevano fortemente nei valori dello sport da trasmettere alle nuove generazioni”. Chantal Borgonovo ha poi ripercorso la storia della Fondazione che porta il nome del marito, l’indimenticato Stefano Borgonovo, vittime della Sla (Sclerosi laterale amiotrofica). “Stefano teneva moltissimo alla fondazione per sostenere i progetti di ricerca e per fare comunicazione, perché il calcio raggiunge 2 miliardi di persone nel mondo. È lunga la lista dei calciatori che sono rimasti vittime di SLA, ora che Stefano non c’è più continuiamo a lavorare per finanziare la ricerca e soprattutto fare molta comunicazione affinché non si spengano i riflettori sulla malattia di cui era affetto. Mi sono decisa a scrivere un libro in cui racconto la storia con lui proprio perché fosse uno strumento per parlare ancora di SLA, malattia rara che non fa grandi numeri ma per il tipo di malattia ne fa fin troppi”. E affinché la ricerca non subisca battute d’arresto e necessario mantenere accesi i riflettori. Rodolfo Passalacqua, vice presidente di Medea, associazione che sostiene la ricerca in ambito oncologico ha voluto ricordare come i malati di cancro non abbiano solo bisogno di cure e ricerca ma anche di assistenza. “Non si ammala solo il malato, ma anche tutta la famiglia. La solidarietà è determinante, perché quando si fa del bene a qualcun altro poi lo si riceve nel momento del bisogno”. Occhi Azzurri è un’organizzazione di volontariato che si occupa di malattie genetiche rare come quella che ha colpito il piccolo Orlando, secondogenito della famiglia di Filippo Ruvioli, presidente dell’associazione. “La nostra famiglia sarebbe in ginocchio guardando ad Orlando, che non ha soluzioni curative, ma l’apporto delle persone ci aiuta a superare le difficoltà. Quest’evento si colloca benissimo nello scopo dell’associazione di divulgare, fare informazione e costruire una rete tra chi si occupa di volontariato”. La vicinanza del territorio è fondamentale per chi vive esperienze simili e per Occhi Azzurri questo si è tradotto in progetti di condivisione che hanno avuto il sostegno della “Compagnia delle Griglie”, molto attiva in città sul fronte dell’organizzazione di eventi a scopo benefico, e di attori di primo piano del mondo della ricerca e della scienza come il cremonese Riccardo Sabatini. Il genetista ha inviato un video messaggio dal suo laboratorio di Boston, negli Stati Uniti. “Il mio invito – ha detto Sabatini – è ai tifosi grigiorossi di affollare lo Zini per fare sentire alle famiglie, ai ricercatori e agli scienziati la vicinanza e la passione. La ricerca medica, soprattutto per le malattie rare è una sfida complessa che ogni giorno richiede di non perdere la speranza”.

All’intervento del ricercatore hanno fatto seguito le parole del cavalier Giovanni Arvedi: “Ringrazio il dottor Sabatini per le sue parole e gli dico di non perdere la speranza, perché tutto quanto oggi appare non risolvibile nel futuro potrebbe essere risolto. I mondi della ricerca e della tecnica mi avevano detto che il mio processo non avrebbe avuto successo: quindi, avanti signor Sabatini con i miei più vivi complimenti”.

Paolo Bedin, direttore generale della Lega B, ha sottolineato: “La Cremonese rappresenta esempio di serietà, in grado di unire le realtà territoriali alla perfezione. Vorremmo che tutte le società avessero questa ampiezza progettuale. Esiste un Comitato Etico con cinque onlus, è un percorso di solidarietà che la Lega B si pone come obbligo a livello nazionale e anche locale come l’iniziativa oggi qui presentata. Il calcio riceve molto in termini economici, di seguito, di attaccamento e parte di ciò che riceve deve essere usato per migliorare la propria reputazione e la propria credibilità. Grazie alla Cremonese, spero che l’iniziativa di sabato abbia un grande successo”.

La chiusura è stata affidata al presidente della Cremonese Paolo Rossi, che ripercorrendo le varie tappe ha ricordato come in pochi mesi lo Zini abbia cambiato volto, arrivando ad avere una capienza di 14 mila posti di cui circa 10 mila coperti”.