Coronavirus, le notizie dal mondo: il bollettino del 21 aprile
CORONAVIRUS, LE NOTIZIE DI OGGI DAL CALCIO ESTERO
CORONAVIRUS, LE NOTIZIE DI OGGI DAL CALCIO IN ITALIA
18:05 – La Protezione Civile ha comunicato il bollettino odierno con un comunicato sul proprio sito ufficiale: "Continua l’impegno del Dipartimento nelle attività di coordinamento di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. In particolare, nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 21 aprile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 183.957, con un incremento rispetto a ieri di 2.729 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 107.709, con un decremento di 528 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi 2.471 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 102 pazienti rispetto a ieri. 24.134 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 772 pazienti rispetto a ieri. 81.104 persone, pari al 75% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 534 e portano il totale a 24.648. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 51.600, con un incremento di 2.723 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 33.978 in Lombardia, 13.244 in Emilia-Romagna, 14.811 in Piemonte, 10.077 in Veneto, 6.622 in Toscana, 3.463 in Liguria, 3.218 nelle Marche, 4.402 nel Lazio, 2.946 in Campania, 1.909 nella Provincia autonoma di Trento, 2.812 in Puglia, 1.322 in Friuli Venezia Giulia, 2.259 in Sicilia, 2.067 in Abruzzo, 1.536 nella Provincia autonoma di Bolzano, 407 in Umbria, 837 in Sardegna, 819 in Calabria, 522 in Valle d’Aosta, 245 in Basilicata e 213 in Molise".
16.03 – “Sulla risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti. Il primo è mantenere e far rispettare distanziamento sociale, promuovere utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non disponibili terapia e vaccino". Sono queste le parole del presidente Giuseppe Conte nell'informativa al Senato. "Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge la difficoltà dei cittadini nel continuare a rispettare le regole anti contagio e l'aspirazione al ritorno alla normalità", ha aggiunto. Sul piano di ripresa: “Stiamo elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio". Sull’app: “Il tracciamento è necessario per evitare la diffusione del virus. Ma il suo utilizzo sarà su base volontaria e non ci saranno limitazioni per chi non la scarica”.
15.15 – Il presidente della Baviera, Markus Soeder, ha annunciato che "l'Oktoberfest quest'anno non si terrà. Fa male, dispiace molto, ma quest'anno non è un anno normale. Sarebbe irresponsabile in questo momento", ha affermato.
14.05 – Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Arcuri ha parlato, in conferenza stampa alla Protezione Civile, dell’inizio della Fase 2 e soprattutto dell’app Immuni: “In vista della Fase 2 non bisogna prendere nessuna decisione frettolosa. Il contact tracing è una modalità per garantire che in qualche modo vengano conosciuti e tracciati i contatti che le persone hanno, molto importante se qualcuno si contagia. Possono essere usati per contenere la diffusione del virus. In tutto il mondo alleggerire il contenimento significa essere in grado di mappare tempestivamente i contatti delle persone; l'alternativa sarebbe non alleggerire le misure, privandoci di quote importanti della nostra libertà come in queste settimane è accaduto", riporta l’Ansa. “La App di contact tracing non sarà obbligatoria e risponderà a due requisiti fondamentali: la sicurezza e la privacy, diritti inalienabili e irrinunciabili”.
11:50 – "Le persone che sono state immunizzate sono una minoranza assoluta. La larghissima maggioranza degli italiani, parliamo circa del novanta per cento, non ha avuto contatto con il virus. E quindi è potenzialmente suscettibile. Questo numero fa sì che l'immunità di gregge sia molto lontana", ha ribadito Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ai microfoni di Rai Radio2.
"Dovremmo muoverci con grande attenzione in tutti in contesti perché una persona portatrice può far ripartire nuovi casi. È molto importante che accanto alle nuove misure si misuri costantemente il numero di nuovi casi. Dovessero aumentare, bisognerà fare un passo indietro. Viceversa potremmo pensare di fare dei passi in avanti".
Poi a Rai3 ha aggiunto: "Gli indicatori ci mostrano che la circolazione del virus sta rallentando, non dobbiamo dilapidare questa grande conquista fatta con il sacrificio di tutti, dobbiamo continuare a muoverci sperimentando, lavorando insieme e muovendoci in maniera consapevole".
Saranno fondamentali nuove misure, nella Fase 2, per evitare il rischio di nuovi focolai e quindi ricominciare un nuovo contagio: "spalmare gli orari lavorativi per evitare affollamenti sui mezzi di trasporto e procedere a piccoli passi, verificandone man mano l'impatto… Bisogna immaginare una redistribuzione degli orari tali da evitare affollamenti nelle ore di punta. Quindi riorganizzare gli orari di accesso alle attività in modo da spalmarli nell'arco della giornata. Imprese e sindacati stanno cercando di lavorare su questo".
10:00 – Roberto Burioni è tornato a parlare anche di calcio durante una diretta Instagram con il giornalista Pierluigi Pardo, nonostante le promesse: "Tifo Lazio e tutti lo sanno, all'inizio di questa crisi ho fatto un voto: non parlare di calcio e voglio mantenerlo. A meno di miracoli non possiamo immaginare il calcio con il pubblico, dobbiamo privarci di questo piacere. Prevedere adesso la situazione a giugno è impossibile e ci vorrebbe la palla di vetro, ma la scienza non ha la bacchetta magica: tutti saremmo felicissimi di vedere le partite".
8.30 – Mattia Maestri, il paziente 1 italiano, torna a parlare dopo aver superato il Coronavirus: "Questi due mesi sono stati sconvolgenti. ALl’improvviso mi sono ammalato, sono arrivato ad un passo dalla morte e sono risorto. Mia moglie e mia mamma sono rimaste contagiate ma ce l’hanno fatta, mio papà è morto. E infine è nata Giulia, mia figlia. Ho imparato a resistere e a credere nella differenza tra fiducia e utopia”. Mattia racconta sulle colonne della Repubblica di oggi, tutto il calvario di fine febbraio per capire davvero che malattia avesse. Poi il coma e infine la guarigione. Paziente 1 sì, il primo contagiato da Covid19 verificato in Italia: “Se mi sento in colpa? Non c’è lezione morale. Il virus ha colpito me ma non potevo fare nulla per evitarlo”.
8:00 – Lungo post su Facebook del premier Conte che inizia a tracciare le linee guida di questa inarrivabile "fase 2". Non si può riaprire tutto subito, e il programma della fase 2 post Covid sarà pronto entro questa settimana. "Un piano nazionale per riorganizzare il lavoro, ripensare le modalità di trasporto e dare nuove regole per le attività commerciali. Molti cittadini sono stanchi e vorrebbero un significativo allentamento delle misure o, addirittura, la loro totale abolizione. Vi sono poi le esigenze delle imprese e delle attività commerciali di ripartire al più presto".
"Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto. Subito. Ripartiamo domattina. Ma una decisione del genere sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato e vanificherebbe tutti gli sforzi che abbiamo fatto sin qui. Tutti insieme".