Coronavirus, le news sul calcio in Italia: 20 aprile
CORONAVIRUS, LE NOTIZIE DAL MONDO DI OGGI: 20 APRILE 2020
21.40 – Con un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio sito il Parma ribadisce la sua posizione in merito alla ripresa del campionato:
Parma Calcio 1913, in riferimento ad erronee ed imprecise indiscrezioni di stampa, è costretto a ribadire in modo inequivoco la posizione assunta sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19. Ossia la piena disponibilità alla ripresa della stagione calcistica, qualora le condizioni sanitarie del Paese lo permettessero e – di conseguenza – le decisioni delle autorità competenti la definissero.
Nello specifico, occorre evidenziare che Parma Calcio – contrariamente a quanto riportato in serata da alcune fonti giornalistiche – non ha sottoscritto nelle ultime ore alcun documento in merito, in quanto – al di là di contenuti più o meno condivisibili – ritiene questo modo di procedere divisivo e non coerente alle difficoltà del momento, che richiederebbe da parte di ogni attore in campo non solo il massimo impegno a soluzioni unitarie, ma soprattutto un senso di responsabilità, serietà e sobrietà adeguato alla drammaticità del momento.
16.02 – Il calcio potrebbe ripartire ma solo a porte chiuse. È questo quanto affermato dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri a Kiss Kiss Napoli: "Il numero dei contagi scende, come quello in terapia intensiva, per questo l'opera di contenimento sta avendo l'effetto desiderato. Pensiamo alla Fase 2. Bisognerà sempre tenere la distanza sociale e l'uso della mascherine. Il problema sono gli sport di gruppo perché tornare alla normalità dipenderà soprattutto dai focolai che si osserveranno nelle prossime settimane. Serve una posizione scientifica sul calcio, gli stadi non possono riaprire al pubblico. E' verosimile far ripartire il calcio a porte chiuse, ma da medico dico che potrebbe esserci comunque qualche problema”.
Sileri ha poi proseguito: “Niente spettatori, ok, ma i calciatori entrerebbero in contratto tra loro. Il protocollo è stato stilato in maniera appropriata, ma aspetterei ancora un po' di tempo per valutare l'andamento dell'epidemia. Il numero di tamponi necessario potrebbe essere più alto di 1.400. Per quanto riguarda gli stadi, invece, è un problema relativo perché se non ci sono i tifosi non ci sarebbero rischi da questo punto di vista. Dove giochi giochi, va bene uguale. Il 4 maggio è la data di apertura prevista, ma avremo bisogno di adottare delle misure di sicurezza come la distanza sociale e le mascherine. Lo sport individuale si potrà praticare anche a livello amatoriale, ma non più di 40 minuti".
10.30 – Simone Scuffet piange il nonno, venuto a mancare a causa del Coronavirus. "Da adesso in avanti parerò anche per lui. Aveva 91 anni, ha vissuto una vita piena e felice – dice il portiere al 'Messaggero Veneto' -. Desidero ringraziare i medici dell'ospedale di Udine che si sono presi cura di lui fino all'ultimo".
09.30 – "Il calcio? È l'ultimo dei problemi". Risponde così a Gravina il Ministro della Salute Roberto Speranza. Intervenuto a Circo Massimo su Radio Capital, il Ministro ha fatto il punto della situazione: "La battaglia non è vinta, dobbiamo insistere sull'assistenza nel territorio, separando i reparti Covid da quelli non Covid. Immuni? L'app è uno degli strumenti, ma non esiste una mossa salvifica". Poi, si fa il punto proprio sul calcio: "Lo dico con il massimo rispetto e da grande appassionato di, però viene prima la vita delle persone. Le priorità del Paese oggi sono altre. Lavoreremo perché a un certo punto si possa riprendere la vita normale". "Aprire stadi o scuole" ha concluso, "vorrebbe dire aprire i rubinetti dei contatti".
08.00 – Il mondo del calcio piange un'altra vittima per il coronavirus. È mancata Teresa, mamma dei gemelli Filippini.