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#CopaAmerica – La notte opposta dei trascinatori, la primera di Zardes ed Ecuador battuto: USA, è semifinale!

C’è sempre un fattore che può fare la differenza. Alle volte è un giocatore, altre è la superiorità corale della squadra, altre ancora può il campo. Ecco, questo è il caso degli Stati Uniti. Per la prima volta, quest’anno, la Copa America si disputa proprio negli USA, nell’edizione speciale del Centenario, ma questo ormai si sa. Quello che non si sapeva, però, era che questo potesse diventare un fattore per la Nazionale di Jurgen Klinsmann.

Che un po’ ha riscritto la storia. Con la spinta di Seattle, di tutto il CenturyLinks Field, Dempsey e compagni hanno raggiunto la seconda semifinale di Copa America della propria storia. L’unica volta che ci erano riusciti, prima d’ora, era stato nel lontano 1995, in Uruguay. E questa volta ce l’ha fatto anche con gran merito, nonostante di fronte ci fosse l’Ecuador, una delle potenziali candidate alla vittoria finale.

E invece è stata la notte opposta dei trascinatori. Da un lato Dempsey, che nel 2-1 di Seattle apre le danze con una zampata vincente e risulta il migliore in campo per tutto il match, mettendo, tra le altre cose, nel mirino anche il record in Nazionale di Landon Donovan. Dall’altro lato, invece, Enner Valencia. Finora vera e propria stella, uomo che con la maglia dell’Ecuador addosso ha sempre saputo fare la differenza. Sempre, tranne stavolta. Sotto porta sbaglia l’impossibile. Sia quando sul 0-0, ché magari qualcuno può passarci sopra, ma anche sul 2-1 finale. E lì è grave eh…

Non gira Enner, gira Dempsey. In mezzo le espulsioni di Antonio Valencia e Jones. Ma anche i gol di Zardes (per la prima volta in Copa America, una favola per lui), con il solito Dempsey a metterci lo zampino, e di Arroyo, che rilancia le speranze per l’Ecuador nell’ultimo quarto d’ora ma, alla fine, non basta. Sono gli Stati Uniti a superare i quarti di finale. Grazie al suo trascinatore, grazie alla spinta di Seattle, grazie ad una prestazione di cuore e una giornata storta per diversi ecuadoregni. E ora la semifinale, con la vincente di Argentina-Venezuela: il meglio deve ancora venire?