Conte: “Juve? Il gap è difficile da colmare, ma non ci poniamo limiti”
Le parole dell’allenatore nerazzurro al Festival dello Sport di Trento
Antonio Conte è intervenuto durante il Festival Dello Sport di Trento. Tra i temi toccati c'è quello che riguarda la lotta scudetto con la Juventus di Maurzio Sarri: "Juve di nuovo campione? Penso che credere non costi niente, a nessun tifoso. Bisogna poi essere obiettivi e vedere la realtà. Rispetto all'Inter ci sono due squadre davanti che negli anni hanno costruito di più. Il gap c'è ed è difficile da colmare. Abbiamo iniziato un tipo di percorso per migliorarci e per diventare competitivi, rendendo i nostri tifosi orgogliosi".
"Serve avere una missione chiara del presente – ha continuato Conte – cosa può diventare nel futuro. Solo attraverso il duro lavoro si può arrivare ad essere protagonisti. Non dobbiamo porci limiti, ma nel contempo essere anche onesti e realisti. Non vuol dire che l'Inter non lotterà in questa Serie A".
L'Europeo del 2016
Dal palco del Festival dello Sport l'allenatore dell'Inter è anche tornato a parlare dell'Europeo 2016, quando sedeva sulla panchina dell'Italia e portò gli azzurri sino ai quarti di finale: "Mi ricordo che riuscimmo a lavorare tre settimane e mezza insieme, fu importante plasmare un gruppo dove ogni calciatore avrebbe dato la vita per l’altro. La Spagna era imbattuta da non so quanto tempo, erano i campioni del mondo in carica, fu una partita durissima, ma nonostante la qualità non fosse tanta anche a causa degli infortuni, riuscimmo a batterli. In un’eventuale semifinale non so chi avrei fatto giocare. La mattina prima di salutarci piangemmo tutti perché consapevoli che non ci saremmo più rivisti. Si era creata un’alchimia tale da permetterci di superare selezioni fortissime. C’erano dei valori veri, si era creata una unità d’intenti che non ci permise di lasciarci con facilità".
E sull'Italia di oggi: "Hanno iniziato un percorso, Mancini e i giocatori stanno facendo molto bene. C'è da essere ottimisti, ci sono tanti ragazzi giovani che hanno bisogno di giocare, di fare esperienza. Rimango molto ottimista, è iniziato un percorso nei migliori dei modi. Da parte dei club dobbiamo cercare di accelerare la crescita dei giovani. Nella mia squadra oggi ce ne sono quattro: Barella, D'Ambrosio, Sensi, Biraghi. Anche da parte nostra, c'è la soddisfazione di dare giovani all'Italia. Ci lavoreremo sopra affinché possano essere pronti nel presente e nel futuro".
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