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Milan, Gattuso: “Senza Champions non sarebbe fallimento, padroni del nostro orgoglio”

Le parole di Gattuso in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Frosinone valida per la 37^ giornata di Serie A.

Il Milan con il Frosinone si gioca le ultime chance per la Champions League. Gattuso in conferenza stampa mette l'accento su questo obiettivo, dichiarato, e per il quale il Milan cercherà di riuscire ad arrivarci e fare il meglio possibile già domani contro il Frosinone. Ecco le sue parole in conferenza stampa:

“Innanzitutto dobbiamo dire un milione di volte grazie ai tifosi, abbiamo fatto molto bene in tanti momenti e meno in altri. A due giornate dalla fine ci stiamo giocando ancora il nostro obiettivo: ogni tanto li abbiamo fatti arrabbiare, ma li ringraziamo”.

“Per Allegri parlano i numeri, i trofei. Ci sono tante storie, tante litigate, tanti abbracci e tante risate: è uno vero Max, merita il meglio e penso che domani i suoi tifosi e i giocatori della Juventus diano il meglio. La Juve ha dimostrato in questi anni che mentalità ha, dobbiamo pensare a fare il nostro”.

“Partita di Torino determinante? Siamo padroni del nostro orgoglio, non del nostro destino: dobbiamo pensare a ciò che dobbiamo fare noi. Non dobbiamo guardarci indietro, sappiamo tutti la fatica che abbiamo fatto sino a qualche settimana fa: l’Atalanta non si è fermata e ha continuato, anche quando era a -8 da noi. È una squadra che interpreta un calcio a suo modo, che in pochi sanno replicare: merita di essere dov’è”.

“L’addio tra De Rossi e Roma? La cosa che mi è piaciuta di più di lui in questi anni, al di là di miglioramento tecnico tattici, è il suo spessore umano in crescita, anno dopo anno. Abbiamo un bel rapporto, ci sentiamo spesso: ha la testa da allenatore, quando vede qualcosa di nuovo chiama e parliamo. Gli auguro il meglio: sono d’accordo con le parole di Kolarov, la Roma si accorgerà di quanto mancherà quando non ci sarà. Mancherà a livello tattico, ma anche umano”.

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“Se mi incontrerò con il club? Ora sia io che la società abbiamo messo da parte le chiacchiere che dobbiamo fare noi, ora la priorità va a ciò che dobbiamo fare sul campo. Piatek? Deve pensare al bene della squadra, deve pedalare e mettersi a disposizione e non pensare al suo orticello”.

“Un vantaggio giocare prima dell’Atalanta? Tutti questi calcoli non li ho pensati, sto pensando a mettere la miglior squadra in campo. Credo alla buona fede e alla correttezza, dobbiamo pensare alla nostra partita”.

“Arrivare in Champions fondamentale per la mia permanenza? Sono chiacchiere da bar, penso solo ad allenare e a fare più punti possibili. Poi chi mi deve giudicare, battezzare o dare il cinque per farmi i complimenti…lo farà”.

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“Rapporto con Leonardo? Ve lo ripeto anche ora: con Leo non ho nessun problema. Ho avuto problemi quando era giocatore, ma da quando sono allenatore non c’è nulla. Suso? Siete voi che lo criticate e lo volevate fuori, ha fatto 10 assist e da anni non accadeva: è normale che possa avere degli alti e bassi, ma ha qualità. Biglia è a disposizione, non è al 100% ma domani sarà in panchina”. E sulla possibile ultima gara di Abate, con tanta commozione nel parlarne: “Non posso dire tutto ciò che pensò di Ignazio, altrimenti staremmo qui un’ora: non è stata una sorpresa per me, qualche schiaffone quando era più piccolo gliel’ho dato. Mi dispiace, ha dato tutto”.

“Fallimento senza Champions e col 5º post? Non è un fallimento, vi fate i film. Non voglio meriti io, ma non dobbiamo dire che la nostra stagione è un fallimento. Allora Roma e Lazio cosa devono dire? C'è rammarico, ma non è un fallimento. Dobbiamo dare il massimo e fare più punti possibili".