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Colonia, il calvario di Bornauw: il tumore, il coma e la guarigione

La sera prima della partita contro il Bielefeld, il dolore era così forte che non riuscivo a dormire”. 

Sebastiaan Bornauw, difensore del Colonia, fino a fine gennaio aveva saltato solo una partita in Bundesliga, rimasto in panchina per scelta tecnica. Poi, dopo il match del 24 gennaio contro l’Hoffenheim, delle fortissime fitte alla schiena, fino ad arrivare alla vigilia della sfida contro l'Arminia Bielefeld: "Avevo già giocato con il dolore, ma quella sera ho capito che dovevo fermarmi".

Il belga salterà la partita per quelli che, inizialmente, sembravano essere dei semplici fastidi. Solo successivamente gli verrà diagnosticato un tumore osseo benigno alla colonna vertebrale. Ora il peggio passato per l'ex Anderlecht, e nella nuova puntata di '24/7 FC', serie sulla stagione del Colonia pubblicata nella serata odierna sui canali del club tedesco, ha raccontato il calvario vissuto in queste settimane.

OPERARE O NON OPERARE?


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Il centrale è fermo da quasi due mesi e se inizialmente l’idea era quella di utilizzare un trattamento conservativo per non operare il calciatore, dopo un mese senza nessun miglioramento i medici hanno optato per l’operazione. 

Operazione che doveva essere in programma nel mese di febbraio, annullata per complicanze legate all’anestetico: “Poco prima della fine del trattamento, ho avuto una grave reazione allergica all'anestetico. I medici hanno dovuto mettermi in coma artificiale per 24 ore.


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Uno spavento enorme per Sebastiaan e la sua famiglia: 20 anni fa sarei morto. I medici hanno detto che la mia temperatura corporea stava aumentando di un grado al minuto. Se non avessi reagito in pochi minuti, sarei esploso”.

Fortunatamente le cose sono andate per il verso giusto e dopo tutti gli accertamenti del caso,  il primo marzo è stato portato a termine con successo il secondo intervento per rimuovere chirurgicamente il tumore.


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Ieri Bornauw ha compiuto 22 anni e oggi, superato il dramma personale, ha tanta voglia di tornare in gruppo per aiutare la sua squadra, in piena lotta per non retrocedere in Bundesliga : “Spero di tornare al più presto possibile, anche allenandomi dieci ore al giorno”.