Ciro Amore, lo scopritore di Donnarumma: “Forse con Berlusconi sarebbe rimasto: non è un problema economico”
“Non è mai stata una questione economica”. E’ sicuro Ciro Amore, presidente dell’Asd Club Napoli, società che ha scoperto Donnarumma quando aveva quattro anni: “Non è mai stata una questione economica, ma forse con Berlusconi sarebbe rimasto” – si legge nelle pagine de Il Messaggero – “Non voglio disturbare Gigio ora che è in Nazionale. Lo vedrò quando tornerà qui a casa sua per le vacanze. Lo abbraccerò e, come sempre, lo sosterrò. E’ successo qualcosa di eclatante, vedo e leggo contrapposti schieramenti, ma ci sono stati tanti momenti spiacevoli. Insulti? Dispiace perché in molti, non solo tifosi, si stanno scagliando contro la famiglia. Gianluigi e i suoi cari sono delle persone amabili. Li conosco da tantissimi anni, tra un po’ racconteranno anche la loro versione. Come il papà, Gigio ha sempre tifato Milan, ma deve comportarsi da professionista”.
Periodo difficile da gestire per Gigio: “Quello che più gli fa male sono gli insulti alla famiglia. Si è esposto sempre in prima persona, al contrario di Higuain. Ma ha il carattere per sopportare tutto. La sua storia dimostra che non ha paura di nulla. Ha scelto lui di non rinnovare con il Milan. Conoscendo la famiglia e il ragazzo, posso confermare che non è un problema economico. Ma Gigio aveva un altro rapporto con Berlusconi e Galliani. Berlusconi se lo coccolava, con la vecchia proprietà forse sarebbe rimasto. Dietrofront? Penso sia molto difficile, anche se mi farebbe piacere. I rossoneri non l’hanno cresciuto, avendolo tesserato all’età di 14 anni. Poi, Gigio ha bruciato tutte le tappe, ma il vero club che deve disperarsi è l’Inter: i nerazzurri avevano chiuso l’operazione poco prima che firmasse con il Milan. Possiamo dire che la società rossonera ha avuto una gran fortuna, un po’ come quando una bella donna riceve subito un diamante. Ecco, noi gli abbiamo dato un diamante”.
Real, Psg o United? “In ogni caso, da tifoso del Napoli, mi auguro di vederlo all’estero e mai alla Juve, altrimenti dovrà subirsi la mia ramanzina. Ha bisogno di una vetrina importante, vuole misurarsi con una squadra formata da giocatori di primissimo livello”.