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L’artista della Kings League. Chichero: “A Lecce ottimi ricordi. In Spagna ero sconosciuto, ora sono il capitano”

La nostra intervista a Gabriel Chichero, capitano dei Porcinos: la promessa di Ibai, la difesa come un’arte e la nazionale venezuelana

Il giro del mondo con il calcio: dall’Argentina alla Francia, dall’India alla Spagna con anche una piccola parentesi in Italia. Ora però Gabriel Chichero si è stabilizzato, merito di Barcellona e della Kings League. “Da 5 anni vivo qui e un mio follower su Instagram mi ha scritto di questo torneo”, ci racconta il difensore venezuelano. “Mi sono informato e mi sono registrato, ma nessuno mi conosceva qui in Spagna. Non mi tiro indietro alle sfide, anche a 38 anni posso dimostrare ancora quanto valgo”. Da “sconosciuto” a capitano dei Porcinos di Ibai.

 

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Credit: Kings League

 

Chichero: “Lecce vive di calcio. Ovunque andavo non mi facevano pagare niente”

Le sfide non lo hanno mai spaventato, come quando a 22 anni firma con il Lecce. Arriva nel gennaio del 2006 e “la squadra era in piena zona retrocessione. Venivo da una Paese di poca tradizione calcistica come il Venezuela, perciò, debuttare in Serie A è stato ancora più speciale. Era un sogno per me giocare nel più grande campionato al mondo. In campo appena 4 presenze ma il ricordo è ottimo. La città mi è piaciuta molto, vive di calcio. Ovunque andavo non mi facevano pagare niente”.

 

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Credit: Kings League

 

 La nazionale e la passione di Ibai: la nuova sfida della Kings League

In Venezuela è una leggenda. Quasi venti anni in nazionale, con la maglia della Vinotinto mi sentivo in grado di fare qualsiasi cosa”. Tradizione di famiglia. “Un bambino vuole sempre crescere come il padre e il fratello maggiore e il mio sogno è sempre stato quello di giocare a calcio. Papà Mauro aveva giocato con la nazionale anche alle Olimpiadi del 1980, mentre il fratello Alejandro è un ex Benfica. “Tutti e due erano difensori e anche loro hanno giocato molto con la nazionale venezuelana. Non potevo non farlo anch’io. La mia infanzia è stata sempre con un pallone tra i piedi.

 

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Credit: Kings League

 

Ora con la Kings League ha trovato la sua secondo giovinezza: 8 gol e pilastro dei Porcinos. Tutto merito di Ibai Llanos che ha creduto in lui. “È un fanatico del calcio, molto carismatico e appassionato. Vive le partite come l’ultimo giorno della sua vita e ce lo trasmette. Ci ha promesso un grande premio se vinciamo. Anche questa nuova forma di intendere il calcio ha dato nuovi stimoli a Chichero. “Mi ha impressionato il format. Per esempio, Aguero non è molto in forma e un ritmo rapido come questo l’ha sofferto. Il bello è che gli sconosciuti possono battere le vecchie glorie“.

La difesa come un’arte

Oltre alla Kings League, Gabriel è il responsabile di Ser Defensor, un programma che insegna ai bambini come diventare difensori. È unico nel mondo. Già avevo due figli giocatori, un terzino sinistro e destro, e ho visto che c’era un buco di mercato. La faccio qui a Barcellona, insegniamo che difendere è un’arte anche più importante di segnare un gol, non è facile farlo bene. La difesa come un’arte. Nella Cupra Arena, Chichero pennella come un artista e all’orizzonte dipinge le final four al Camp Nou.