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Chelsea-Arsenal, i due volti di Londra a confronto

In Premier League si ricomincia in grande stile con Chelsea-Arsenal, un North-West London Derby dalla doppia faccia. In palio non solo i tre punti

La Londra calcistica somiglia tanto a un poliedro. Ha tante facce, ma a differenza della geometria solida non tutte le facce sono uguali. Lo sanno bene Chelsea e Arsenal, le capofila del calcio londinese che si ritroveranno di fronte nel North-West London Derby

Blues e Gunners arrivano a questa sfida da due momenti opposti. L’Arsenal ha confermato in questo inizio di stagione il trend della scorsa Premier League ed è primo dopo la vittoria contro il Manchester City. Il Chelsea, invece, ha vinto le ultime tre partite (Carabao Cup compresa) ed è in risalita dopo l’inizio in sordina. Guai a dare esiti scontati. 

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Tra certezze e assenze

Il North-West London Derby n. 208 non sarà soltanto Pochettino contro Arteta. Gli occhi saranno anche sul centrocampo. I Blues puntano su Caicedo ed Enzo Fernandez. Costati insieme 250 milioni di euro, sono in crescita dopo un inizio non dei migliori, come il resto della squadra. I Gunners, invece, contano su capitan Odegaard e un altro mister 100 milioni, Declan Rice.

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Qualità, investimenti, ma anche infortunati. Già perché sarà anche la partita degli assenti. Arteta deve fare a meno di Saka e Saliba, mentre la situazione in casa Chelsea è ben più grave senza 9 giocatori. Da Chilwell a Nkunku, fino a Sarr, Lavia e non solo.

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Il tabù Stamford Bridge contro i Gunners

I Blues, inoltre, devono infrangere un tabù. L’ultima vittoria in Premier League a Stamford Bridge contro l’Arsenal risale al 18 agosto 2018. Era l’undici allora allenato da Maurizio Sarri che vinse 3-2 con i gol di Marcos Alonso, Pedro e Morata. Da allora sono trascorsi 1889 giorni e il Chelsea ha raccolto un solo punto nelle tre successive sfide con i Gunners, perdendo nelle ultime tre occasioni.
La chance, dunque, è ghiotta per la squadra di Pochettino che avrà un doppio compito: invertire il trend con la formazione di Arteta e certificare che il Chelsea è rinato.

A cura di Simone Bianchi