Che Borja (Van) Bastón! Miglior marcatore spagnolo in Liga, che all’Atletico faceva coppia con Morata
Carta – d’intentata – canta: Borja González Tomás. Ma il nome che porta sulle spalle è un altro e deriva da papà Miguel González Bastón, allenatore dei portieri dell’Atlético B e glorioso (e famosissimo) numero 1 di quel Real Burgos che giocò in Liga negli anni ’90: Borja Bastón. Per amici e tifosi – solo suoi – Borja Van Bastón, tutto un programma direte. Eppure movenze e gol sembravano quelle: “Ha un che di Marco Van Basten” sussurravano a bassissima voce nella cantera atlética. Giusto un che, precisiamolo. Ma il ragazzetto ci sapeva fare eccome con la maglietta dell’atletico addosso, lo si vedeva subito, lo dicono i numeri, molto chiaramente: nel Cadete B (giovanissimi dell’Atletico) di Cedric, Koke, Obiang e Morata, Borja Baston ha saputo segnare la cifra record di 50 gol. Nessun come lui, tutt’oggi. Anche se a dirla tutta Borja iniziò con i guantoni addosso, proprio come papà. Portiere? Certo! Ma per poco, non pensate chissà che. “Tra i pali s’innervosiva troppo facilmente” gli appuntò un giorno papi Miguel. Molto meglio la “9” da prima punta vera, così vera da scalzare persino un certo Alvaro Morata. La storia l’ha più volte raccontata l’ex allenatore di quella squadra, Armando de la Morena: “In quell’anno Alvaro è cresciuto così tanto da diventare tra i più alti della squadra, un po’ come Borja. E proprio per questo rimase fuori per infortunio per un bel po’ di tempo. Alvaro ebbe numerosi problemi di crescita, per tre/quattro settimane non riusciva nemmeno ad allenarsi per una settimana intera. Quando stavano bene giocavano insieme, Morata e Borja”. Poi, strade che si separano. “Borja fu spedito al Juvenil A, a Morata fu offerto di andare al Juvenil B: categorie di altissimo livello per due giovanissimi come loro. Però Morata non fu d’accordo e se ne andò al Getafe”.
Alto, altissimo. Borja un madrileño ma col cuore totalmente rojiblanco. E di una personalità esagerata perché già a 14 anni si metteva il pallone sotto braccio e trascinava i suoi alla vittoria a suon di gol. Una miriade di prestiti, ma l’Eibar è diventata la sua oasi della felicità: 14 gol (due in meno di Cristiano) fino ad ora, il miglior marcatore spagnolo del campionato. L’idolo e l’esempio indiscusso? Un’attaccante spagnolo dell’Atletico, proprio come lui: Fernando Torres. Nelle giovanili c’era pure chi affermava convinto: “Borja sembra molto Torres”. Altro paragone leggerino. Lui ricorda come: “Qualche volta veniva a mangiare a casa nostra, Fernando è un amico di papà a cui voglio un bene speciale”.
L’Atletico Madrid gongola, finalmente. Perché in Borja ci ha creduto per davvero, l’ha fatto persino debuttare giovanissimo nel Calderon: quel giorno però solo lacrime, il ragazzo fece crack al legamento. Ma il destino – dopo un giro immenso – sembra dalla sua: in estate Borja Bastón rientrerà alla base, per restarci al 100%. “Sono dell’Atleti da quando avevo quattro anni”. E finalmente vivere il suo sogno rojiblanco.