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Champions League | Roma, Di Francesco: “Eravamo venuti per qualificarci, non ci siamo riusciti. Sconfitta che serva da lezione”

“Siamo venuti per qualificarci, non ci siamo riusciti. Loro hanno voluto più di noi la vittoria”. Eccola la fotografia che Eusebio Di Francesco ha scattato alla fine di Atletico Madrid-Roma. La spedizione spagnola dei suoi giallorossi si è chiusa con una sconfitta, per 2-0, che per la Roma sposta il discorso qualificazione agli ottavi di Champions League all’ultima giornata del girone (quando all’Olimpico ospiterà il Qarabag). “Siamo stati noi poco attenti, ma per il resto comunque ci auguravamo di giocarci la qualificazione in casa – ha spiegato l’allenatore giallorosso in conferenza stampa al termine del match -. Mi auguro che questa sconfitta serva di lezione per capire quanto dobbiamo ancora crescere. Se guardate la prima mezz’ora abbiamo recuperato 11 palloni nella loro metà campo, palloni che non abbiamo sfruttato. Siamo mancati nella finalizzazione. Ricordiamoci però chi è l’Atletico e giocarci la qualificazione all’ultimo era l’obiettivo all’inizio del girone. Prendiamo la sconfitta, che rimane fastidiosa, come lezione. E’ stata una partita alla pari. Loro hanno preso pochissimi gol, sono compatti e cattivi. Hanno fatto meglio di noi, ma fino al 70′ è stata una gara equilibrata. Anzi nel primo tempo abbiamo creato più noi. Siamo mancati in qualità. Complimenti all’Atletico che nei 180′ ha meritato di vincere. Ma se guardiamo andata e ritorno abbiamo dimostrato di essere tanto migliorati rispetto a settembre”.

“Non giochiamo mai per il pareggio ma siamo mancati in cattiveria. Se non fossimo stati ambiziosi avremmo fatto catenaccio, ma così non è stato. Volevamo far bene, non siamo stati lucidi negli ultimi 20 metri. Dzeko? Non credo non abbia avuto palle giocabili, si poteva fare qualcosa in più. Siamo mancati tutti in zona gol. Dispiace che non riesca a fare gol, più ci si pensa e peggio è. Dire che ci siamo complicati la vita è troppo. Pellegrini? Sta crescendo tanto, ma oggi tecnicamente ha sbagliato tanto. Oggi non è stato brillante, ma è giovane e può migliorare e crescere. Adesso dipende da noi la qualificazione. E’ giusto che ci prendiamo la responsabilità“.