Cerignola, tanta Pazienza in panchina: “Squadra a mia immagine”
“Sarà una squadra che dovrà rispecchiare il mio carattere: con la determinazione in carriera ho sopperito alle carenze tecniche e sono riuscito a stare per anni in Serie A”. Il titolo alla stagione 2020/21 dell’Audace Cerignola è Michele Pazienza. Una vita da mediano, un presente da allenatore. Scelto dalla presidenza di Luigi Caterino, subentrato a Nicola Grieco alla guida del club, per una nuova era nel girone H di serie D. Fatta di lotta, sudore e un progetto con tanti giovani. “Non per questo saremo meno ambiziosi – precisa l’ex centrocampista – è una città che vive di calcio”.
Sport compagno di vita, con oltre 400 presenze tra i pro e le maglie di Fiorentina, Napoli, Udinese, Juventus e Bologna tra quelle indossate. “Vivo questa occasione come un’opportunità – ripete come un mantra – chi vestirà la maglia del Cerignola dovrà avere il mio stesso pensiero. Credo molto nell’essere un gruppo. Dovrò far capire a ogni giocatore il peso della maglia che indossano”. A completare lo staff ci saranno Antonio Laporta (allenatore in seconda), Leandro Zoila (preparatore atletico) e Antonio Cagnazzo (preparatore dei portieri).
Senso di appartenenza. Quello di chi é nato a San Severo, non troppo distante da Cerignola, e ha mosso i primi passi nel calcio che conta con il Foggia. A 38 anni e dopo le esperienze con Pisa e Siracusa in panchina, ha detto no a proposte dal nord per tornare nella sua Puglia. “Il gruppo H è il più difficile dell’intera serie D ma questo ti esalta. Devono capire che il risultato di questa squadra la domenica cambia l’umore di ogni tifoso per tutta la settimana” dice Pazienza dei suoi giocatori. “Ho creato una storia sul campo ma mi servirà solo per creare un rapporto con i miei tesserati”.
Retaggio degli insegnamenti di tanti riferimenti della panchina che lo hanno allenato: da Prandelli a Conte, passando per Mazzarri e Pioli. “Sono stato molto fortunato – ammette – a ognuno di loro ho cercato di rubare qualcosa. Mazzarri é quello che in campo mi ha dato più fiducia. Dal centrocampo in giù la base è tre difensori e 4 centrocampisti, poi se attaccheremo con 1-2 o 2-1 lo dirà il mercato”. La promessa finale è per i tifosi: “Li renderemo orgogliosi di questo gruppo. La mia carriera è stata tutta una sfida, ora voglio vincere anche questa”.