Cellino: “Al Leeds esonerai un allenatore per colpa della mia pronuncia”
Voleva cambiare il divano del suo ufficio, ma per la pronuncia sbagliata esonerò l’allenatore. Le parole di Massimo Cellino sull’episodio
Immaginate di dover cambiare il divano del vostro ufficio. I motivi possono essere diversi e sentite la necessità di sostituirlo con un altro. A un certo punto però vi arriva un messaggio sul telefono. Pensate sia la spedizione del sofà, invece avete appena esonerato l’allenatore della vostra squadra. Ecco, è quello che è successo a Massimo Cellino durante la sua esperienza al Leeds. “Volevo soltanto cambiare il divano” ha sostenuto durante un’intervista al DailyMail.
Cellino: “Esonerai un allenatore al Leeds per colpa della pronuncia”
Tutto partì dalla scaramanzia. Perché il viola non poteva essere presente nell’ufficio di Massimo Cellino. Un po’ come gli indumenti dello stesso colore durante uno spettacolo al teatro. Così, Cellino non ci pensò due volte: il divano doveva essere sostituito. “Il mio inglese era molto scarso. La mia pronuncia era terribile. Quando sono arrivato lì, c’era un maledetto divano viola nella suite di Elland Road. Era viola. Ho detto: ‘Cambia quel maledetto divano non lo voglio più vedere'”.
E a tradire l’allora presidente del club (e successivamente l’allenatore) fu la pronuncia. Perché tradotto in inglese divano diventa “couch“, mentre “coach” significa allenatore. Ma l’inglese di Cellino venne frainteso dalla società, che esonerò Brian McDermott. “Licenziarono l’allenatore. Mi chiesero chi avrebbe guidato l’allenamento il giorno dopo. Io non capivo e chiesi il motivo. “Non abbiamo un allenatore?”. Mi risposero che lo avevo appena esonerato“.
“Allo stadio volevano uccidermi”
La maledizione del colore viola, secondo Cellino, aveva colpito ancora. I tifosi del Leeds non la presero nel migliore dei modi. “Allo stadio c’erano 2.000 persone che volevano uccidermi. Mi nascosero e poi mi portarono fuori con una macchina della polizia. Mi dissero: ‘È meglio se domani non vai alla partita’. Questa è la maledizione del colore viola!”. Voleva soltanto cambiare il divano.