Cassano tra rimpianti e sogni: “Mi sono bruciato da solo, ma in questa Serie A farei ancora la differenza”
“Sono un calciatore perché mi alleno ogni giorno, ma non ho richieste soddisfacenti. Se arrivasse l’opportunità che mi fa felice, sarei pronto”. Parola di Antonio Cassano. In una lunga intervista al Corriere dello Sport, l’ex – tra le altre – di Milan e Sampdoria si è raccontato, scavando tra il suo passato e il suo presente. Il sogno? Tornare a giocare in Serie A: “Non mi piace sentir dire che sono finito o che peso 20 chili di troppo, quando in questo momento sono pronto. Prima del Verona, nel gennaio 2017, potevo andare al Crotone. In Serie A vedo tanta gente normale o scarsa che fa cose buone… Contro questi giocatori io posso fare la differenza a 35 anni e mezzo”. E chissà che coppia formerebbe con Francesco Totti che, secondo Cassano, avrebbe fatto bene a continuare a giocare: “Totti ha sbagliato a smettere, gliel’ho ripetuto anche 3 mesi fa: in questo campionato, con i giocatori che ci sono, poteva divertirsi un altro anno. In tribuna mi sembra triste, uno che non c’entra niente con quel ruolo”.
Dal presente al passato, non senza rimpianto: “Io mi sono bruciato da solo, per colpa del mio carattere. Se potessi tornare indietro qualcosa eliminerei. Se avessi conosciuto Carolina a 20 anni oggi avrei a casa un Pallone d’Oro”. E lo Scudetto chi lo vince quest’anno? Per Cassano non ci sono dubbi: “Lo vincerà ancora la Juve. Dybala è un ottimo giocatore, non un campione. Quando lo scorso anno è stato paragonato a Messi… io ridevo. Leo è un’altra cosa”. Qualche appunto anche su Bonucci, in difficoltà in questi mesi con il Milan: “A Leo voglio bene perché è un bravo ragazzo e siamo stati insieme in Nazionale, ma è diventato forte perché aveva ai suoi lati due mostri come Barzagli e Chiellini, dietro SuperGigi e davanti Pirlo”.
Da Bonucci a Balotelli e Pogba, Cassano chiude così la sua lunga intervista: “Mario per me è un ottimo calciatore, ma deve ringraziare il grande Mino che gli ha sempre trovato… tutto, più di quello che meritava. Idem Pogba, un altro che dovrebbe fare una statua a Raiola”.
Il resto dell’intervista è in edicola con il quotidiano.