Cassanate, Salernitana, amori telefonici e gli occhi della A, ma Coda ha in testa solo i gol: “Ho già fissato l’obiettivo”
Il calendario di Massimo Coda è di quelli con i cerchietti rossi e i numeri messi bene in evidenza. Non sono date ma gol: ovvero quelli che gli mancano per centrare l’obiettivo fissato a inizio stagione. “Quest’anno voglio arrivare a 18, ovvero uno in più della stagione scorsa”. Con l’obiettivo – mai negato – di approdare in serie A. E a tal proposito ci sono già gli occhi di Empoli, Chievo e Sassuolo che vorrebbero garantirsi i suoi gol. “Che poi in serie A io non solo ho già giocato, ma ho anche fatto gol”. Con la maglia del Parma, nell’anno del fallimento. “Grazie a Donadoni ho avuto l’opportunità di esordire poi l’infortunio ha interrotto il percorso”. A proposito del suo ex allenatore. “In quella stagione così difficile è sempre rimasto lucido e ci dava tanti consigli sul come comportarci”.
Da un allenatore all’altro, ovvero quello di oggi. “Si era capito da subito che insieme avremmo potuto fare grandi cose e infatti il mister che partiva con il suo 4-3-3 ha provato a metterci subito insieme spostando lui un po’ più largo”. Tanto in mezzo, a fare gol, c’era sempre Massimo, che ora pensa alla sua Salernitana. “Sono qui e me la godo”. A suon di gol ovviamente, e fino ad oggi sono già 13. “Qui i tifosi sono uno sballo: ti spingono sempre, in casa come in trasferta. La cosa bella è che passano dall’obiettivo salvezza a quello playoff a distanza di una sola partita. E’ spettacolare”. Salerno come ultimo step di una carriera che l’ha visto anche essere nominato miglior giocatore del campionato sloveno. “Quella con il Nova Gorica è sta stata l’esperienza più importante della mia carriera. Mi ha fatto prendere consapevolezza delle mie potenzialità e mi ha aiutato a crescere. Eravamo tutti in presto dal Parma e quindi c’erano tanti italiani”. E poi c’era il campo. “Si cura meno la fase difensiva e per un attaccante come me era divertentissimo”.
A proposito di divertimento. Attenti a quei due: Massimo e Alfredo. Potrebbe sembrare il nome di un film comico, ma a ridere sono solo i tifosi della Salernitana. Massimo Coda e Alfredo Donnarumma, infatti, sono due attaccanti che fanno piangere letteralmente le difese avversarie, ma non solo. “Con Alfredo facciamo coppia fissa – racconta a ginalucadimarzio.com Massimo Coda – in campo e fuori. Io sono quello casinaro, lui quello più tranquillo, ma quando faccio le battute rosica di brutto”. Cene (carne o pesce non fa differenza, conta la compagnia), e sopratutto sfide alla PlayStation. “Giochiamo sempre insieme contro qualunque altra coppia ci voglia sfidare”. La squadra che scelgono è di quelle che fa mettere paura solo a pronunciare il nome: il Manchester Unted. “In attacco di affidiamo alla coppia Ibra-Rooney e non ci batte nessuno”.
Passatempo niente male, un po’ come gli scherzi di Cassano ai tempi del Parma. “Non ne posso raccontare neanche uno. Un po’ perché erano troppi e facciamo notte e un po’ perché sono tutti irripetibili”. Ma a Massimo Donnarumma lo scherzo più bello lo fatto sua cugina. “Uno scherzo telefonico”, aggiunge iniziando a ridere. “Ma adesso ve lo faccio raccontare ancora meglio”: un attimo di silenzio e poi ancora lui che alza la voce per farsi sentire nella camera accanto: “Amore, com’è che è andata quella volta con lo scherzo telefonico?”. Di sottofondo si sente la voce di Gilda, sua moglie, ovvero la ragazza che l’ha conquistato con uno scherzo telefonico oramai 10 anni fa. “Lei se lo ricorda benissimo, ovviamente. Mi chiamò insieme a mia cugina mentre ero alla Cisco Roma, dicendo di essere una ragazza di Cava de’ Tirreni che mi voleva conoscere. Io la settimana successiva sono tornato a Cava, l’ho conosciuta e da lì non ci siamo lasciati più”. Ora lei lo segue sempre, tanto più che Salerno è a due passi da casa, ma deve guardarsi bene da Donnarumma, perché tra campo e play station con il suo Coda forma davvero una coppia perfetta.