Casa Di Marzio, Gallinari: “USA, Coronavirus e la passione per il Milan”
Solito appuntamento con Casa Di Marzio, il nostro nuovo format per farvi compagnia attraverso varie dirette Instagram sul profilo di GianlucaDiMarzio.com. Oggi è stato nostro ospite Danilo Gallinari, cestista degli Oklahoma City Thunder in NBA. Proprio lui è stato tra i protagonisti della gara tra Utah Jazz e OKC, rinviata poco prima dell’inizio a causa dell’emergenza Coronavirus. Da ricordare che Rudy Gobert, giocatore di Utah, era stato il primo cestista a risultare positivo al Covid-19:
“Eravamo in campo e l’arbitro non fischiava” ha affermato Gallinari. “Essendo italiano, avevo subito collegato il tutto al Coronavirus. Una volta rientrati negli spogliatoi ci hanno detto che Gobert era stato in palestra il giorno prima, poi abbiamo fatto i test medici e siamo tornati a casa per aspettare notizie. E dopo abbiamo saputo che l’NBA era stata rinviata di un mese. Penso sia stata una decisione giusta fermare tutto e subito”.
USA E CORONAVIRUS
Il Gallo ha poi parlato della differenza tra Italia e USA in questa emergenza: “In California la situazione è come in Italia, mentre a Oklahoma non siamo ancora ufficialmente in quarantena, anche se restiamo a casa. Io me la passo facendo esercizi a casa, studiando dei corsi online e guardando serie tv. Naturalmente sono sempre al telefono con molti miei parenti che sono a Lodi. Anche qua la situazione all’inizio è stata sottovalutata, dovevamo guardare bene cosa stesse succedendo in Italia, mentre ora è tutto più difficile”.
LA PASSIONE PER IL MILAN
Danilo non ha mai nascosto la sua fede per il Milan: “Da piccolo mi sono innamorato dei colori rossoneri. Mio padre era dell’Inter e non è riuscito a convincermi, anche perché io sono dell’’88 e il Milan dei miei anni era fantastico. Ora non è più così, ma l’obiettivo è tornare in Europa. Ibra ha portato mentalità nello spogliatoio, mancava uno come lui. I miei idoli sono Maldini, Shevchenko, Kakà, Gattuso… tutto quel gruppo che ho vissuto di più”.
KOBE BRYANT, LUKAKU E PLAYOFF
Un Milan che anche Kobe Bryant tifava: “La sua morte è stata una notizia scioccane, non ci volevo credere. Un duro colpo per tutto il basket. Di lui ho bei ricordi, come quando giocavamo contro e mi faceva delle battute col suo italiano perfetto”. E a proposito di Italia, a Danilo non dispiacerebbe tornare nel suo paese: “Magari un giorno, ma non ora, sarebbe bello tornare a Milano. Mi piacerebbe anche giocare e vincere in Eurolega. Una reunion con Belinelli? Magari, sia in Usa che in Italia. Con lui parliamo spesso”.
Una passione per il calcio che era iniziata anche sui campi di periferia: “Non ho mai giocato in una squadra, ma da piccolo se volevo giocare basket avrei dovuto farlo da solo. Quindi mi mettevo in porta o al centro della difesa. Dei calciatori però mi piace Lukaku, fisicamente dominante. Playoff applicabili al calcio? Perché no. L’Italia dovrebbe imparare dagli Stati Uniti a sperimentare maggiormente nuove regole”.